Alla presentazione del romanzo, "L'ultima brigantessa", ci saremmo aspettati, che tra gli illustri ospiti presenti, ci fosse stata una rappresentante del gentil sesso, visto l'argomento. La serata, estiva e culturale, non ha focalizzato affatto il ruolo,determinante e rivoluzionario, della figura femminili nelle "bande" brigantesche. Le brigantesse devono essere considerate le Amazzoni d'Europa, visto che alle donne era severamente vietato l'uso del cavallo, e le brigattesse cavalcavano, inoltre non erano relegate a ruoli secondari, come cucinare, ruolo prettamente maschile all'interno delle "bande", loro, le brigantesse, curavano le ferite riportate durante le battaglie , con erbe che reperivano in loco, conoscendo minuziosamente ogni pianta medicinale"...oghe cimuzza chi 'ntra Sila crisce è mmedicina ppe ll'umane ambasce" (da: Liriche in Vernacolo Calabrese) contribuendo in maniera determinante alle energie del gruppo, e quindi alla loro forza. Queste e altre cose, noi, non abbiamo sentito quella sera del 22 Agosto in piazza del Popolo alla presentazione del testo di Rocco Giuseppe Greco "L'ultima Brigantessa", che merita altre presentazioni. Avremmo preferito considerazioni fatte da esperti o appassionati, come il nostro amico e conterraneo prof. Domenico Scafoglio; Ordinario di Antropologia Culturale all'Università di Salerno, esperto in brigantaggio femminile, ha tenuto, a Catanzaro, la mostra fotografica sulle Brigantesse. patrocinata dalla Provincia di Catanzaro. Il romanzo del Prof. Greco, "L'ultima brigantessa", merita una dettagliata analisi per quello che è stato il lavoro di un uomo di cultura, un educatore lungimirante e attento ai cambiamenti, ma fedele alle tradizioni e alle propie origini, infatti il prof. Greco è origirario di Bocchigliero e non può,ogni anno, non essere nel suo paese natio, anche senza la famiglia, per immergersi nel suo passato, ritrovando gli amici d'infanzia e trascorrendo momenti di ricordi oramai lontani, ma non troppo per non essere ricodordati. Il romanzo entra nel mondo di una donna che morirà in carcere e combatterà tutta la vita con entusiasmo, coraggio, forza e volontà eroica, ...questa la vera storia di Ciccilla, sottotitolo del romanzo dell'Editore Marco Valerio di Torino
http://www.marcovalerio.it/lultima-brigantessa-anteprima/ . La serata avrebbe dovuto entrare nell'anima della protagonista e leggerla minuziosamente, per assaporarne la parte sava, vera .. di una donna alla macchia... una brigantessa, l'ultima. Come è raro incontrarne oggi vere brigantesse, con valori e dignità. Noi non facciamo di ogni erba un fascio, ma selezioniamo accuratamente tra quelli che meritano essere ricordati e quelli che non meritano essere ricordati, tutti hanno una storia di vita da raccontare, da non dimenticare è una forma di forte equilibrio mentale per non perdere la memoria. Ribadiamo che la storia è stata sempre scritta dai vincitori, mai dai vinti, anche perchè alcune volte, se si rimaneva in vita, si era troppo stanchi per scrivere la storia. I briganti non erano tutti sanguinari e violentatori e quant'altro, i briganti, come quello citato dal charman della serata, facente funzione di relatore e critico, Domenico Strafaci detto Palma,brigante, non era affatto sanguinario, molti briganti erano persone che, nulla avevano a che fare con le uccisioni violente, ma solo quando c'erano costretti. Forse, non ci si è letti la storia di Longobucco,dove vengono riportate cose molto interessanti sui briganti. Ad esempio, quando era ricercato dai gentarmi, le donne si recavano in chiesa e pregavano, affinchè il loro protettore, il brigante Palma, si salvasse dalla cattura, dove si legge la malvagità e la violenza dell'uomo sull'uomo... questo brigante in maniera particolare era un Robin Hood, rubava ai ricchi per dare ai poveri. I ricchi non sempre riuscivano ad aver rapporti con i
briganti, ma spesso contrattavano per il quieto vivere. La storia non può più essere celata, da più tempo si stà facendo luce su un periodo troppo buio del nostro risorgimento. Noi crediamo che, dopo oltre 150 anni, bisogna chiarire molte cose, con serenità e documenti. Non accettiamo, da nessuno, posizioni estremiste, cerchiamo la verità, difficile da identificare se si continua a difendere i Piemontesi, che sono stati invasori, senza capire che, con altro spirito avrebbero dovuto intervenire, e non commettendo veri e propi eccidi.......
Grazie al Prof. Greco, per averci regalato un testo che consigliamo a tutti, ma in particolar modo a tutte le donne che riescono ad andare Oltre.
Un libro molto interessante.
RispondiEliminaCiccilla... una figura molto suggestiva... sia nel bene che nel male... "la fimmina di lu brigante Monaco muriu, lu cori comu na preta mputtu tinia"... una donna forte e coraggiosa... fiera e tenace
Quanti temi si intrecciano... la fortezza della Finestrelle...i Piemontesi... i Borboni... i briganti.
E' da leggere.
interessante...!!!
RispondiEliminaun saluto tiziana
@Zicin, siamo felici che il romanzo ti incuriosisca,e complimenti per il tuo dialetto
RispondiEliminaGrazie...Piero
@Tiziana, ben venuta tra noi... interessante e affascinante... e Oltre