30/06/15

Cambiare rotta







Lettera aperta

Abbiamo voluto mandare questa lettera aperta a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, anche perchè siamo convinti che, nonostante tutto, ancora c'è tantissima gente di buona volontà.
Noi vogliamo rivolgerci proprio a questa gente, e chiedere loro di fare ancora un ulteriore sforzo per sconfiggere quello che come sentimento si identifica appieno nell'invidia, nell'ipocrisia, nella mediocrità e nella totale ignoranza.
C'è necessità di mettere all'angolo, ma già sta succedendo,quelli che vivono di assurdo egocentrismo e di assoluta mancanza di idee e confronto, di studio e di ricerca. 
Quelli che vivono cercando di usare l'altro solo per proprio tornaconto personale, quelli che invidiano solo per la loro incapacità di maturare e confrontarsi.
La società ha bisogno di solidarietà, condivisione e cooperazione totale, per sfruttare appieno tutte le competenze e le idee che sono in un territorio, sia esso cittadino, o la piccola realtà di borghi che stanno totalmente scomparendo, è finito il tempo delle tavole rotonde fatte da politici incapaci ed incompetenti, di scalda poltrone che sono capaci solo a procacciare voti, la popolazione ha il diritto di partecipare e dire la propria, sempre, solo così una democrazia si può dire compiuta, perchè sino ad oggi la democrazia è stata monca, quasi cieca e totalmente sorda alle peculiarità del territorio.
Oggi che la polpa è finita, il cittadino-suddito sta prendendo consapevolezza e deve reagire, partecipare alla vita pubblica.
Il futuro non può essere fatto di finanziamenti a pioggia, di finanziamenti per una forma di assistenzialismo becero e assurdo, che porta verso la catastrofe morale e culturale.
Le nuove generazioni hanno bisogno di concretezza, di operatività e di tempi certi, purtroppo queste peculiarità non sono riscontrabili nell'apparato politico e amministrativo, quindi c'è urgente bisogno di una rivoluzione socio-culturale, che possa aprire la strada a quanti sperano, credono in un futuro in questa nostra martoriata terra calabra.



29/06/15

MEDIOCRI!!!






Non per partito preso, neanche per essere polemici o altro, ma odiamo gli ipocriti, i mediocri e i falsi profeti.
Purtroppo ne incontriamo tanti; c'è chi accusa gli altri quando poco tempo prima li difendeva a spada tratta. Tanti cavalcano l'onda del malcontento per essere con il popolino, altri cercano nel consenso una soluzione ai loro problemi psichiatrici, altri ancora usano i luoghi comuni  per farsi compiacere, noi a loro diciamo, anzi gridiamo MEDIOCRI!!
Ma quello che ci da veramente fastidio è la loro ipocrisia, la loro mediocrità, e la loro ignoranza, sanno solo copiare e criticare, invece di studiare, capire e farsi una propria idea.
Poi, la cosa che ci da, in assoluto, più fastidio, è che sembrano moderni, tolleranti e capaci di essere veri amici, invece sono dei bigotti e falsi, pronti ad accoltellarti appena esci fuori dai loro canoni di uomini assurdi e senza alcuna pietà cristiana, sono quelli che si lasciano sottomettere dalle proprie mogli, dalle loro compagne, e quando sono tra gli amici (falsi), criticano anche le compagne di una vita, sopportano da loro le peggiori cose, anche il tradimento palese e chiaro... ma che uomini sono, ci chiediamo!!.
Non accettiamo amici del genere, falsi, mediocri e ipocriti.
A te, che ancora credi in questi falsi profeti, ti mettiamo in guardia da individui del genere, che non è difficile riconoscere, basta analizzare il loro modus operandi, sono quasi sempre da soli, in macchina e anche a piedi, non hanno amici intimi ma solo amici superficiali e occasionali, per orgoglio non chiedono quasi mai, e ti criticano appena sei lontano da loro.
Spesso nella loro vita non hanno mai fatto nulla di concreto se non vivere da parassiti, oppure con un lavoro che, spesso, gli hanno regalato.
Dicono, in occasioni di elezioni, di fare politica, ma appena finite le elezioni, regionali, nazionali o amministrative, smettono di interessarsi veramente di politica, si scelgono quasi sempre il cavallo vincente, per poi criticarlo appena questi non fanno ciò che a loro torna buono.


Quindi, suggerimento, state lontani da chi guarda il sole da dove nasce e aspetta che tramonti, come le cicale, che tutto il giorno cantano, Loro criticano e creano focolai che prima o poi divampano in cattiverie e assurde situazioni, che solo loro riescono a creare, sanno di essere dei perdenti, dei sottomessi e dei falsi.



Con l'arrivo dell'estate riescono anche a passare da martiri sacrificali, riuscendoci benissimo,
attenzione gente la mediocrità è sempre dietro l'angolo. Serena e felice estate.
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15/06/15

Origini di Bocchigliero






Abbiamo approfondito, molto, sulle origini del borgo di Bocchigliero. Abbiamo letto tutti i libri inerenti questa materia, e qui li citeremo.
Riteniamo molte ipotesi, sulle origini di Bocchigliero, assai fantasiose e soprattutto prive di documenti, solo ipotesi e deduzioni che, potrebbero anche non corrispondere al vero.
La lettura di molti testi, sulle origini del paese, fanno solo supposizioni, solo ipotesi e non ci danno un quadro esaustivo e veritiero sulla reale nascita del borgo.
Le notizie certe e documentate sono poche e, a volte, non molto chiare per comprendere con chiarezza storica-documentale quando Bocchigliero ebbe origini.
Alcune cose certe ci sono, come ad esempio il documento più antico che è stato trovato da Don Giuseppe Scafoglio al grande archivio di Napoli, questo è datato 1344, esattamente il 4 Gennaio 1344, esiste un contratto di permuta, tra il conte Carlo Ruffo da Montalto e Michele Cantone da Messina, ed è quest'ultimo a cedere al conte Ruffo; Bocchigliero, quello era il primo anno di regno di Giovanna, prima regina di Napoli prima di questo documento non abbiamo altri documenti ufficiali del paese, Poi abbiamo le chiese, una in particolare, la chiesa di S.Francesco ubicata  su di una collina detta " 'A colla e i latri" che dominava tutto il vecchio paese, "'A destra", che certamente è il primo insediamento del borgo.
Il primo vero ricercatore sulle origini di Bocchigliero è stato Don Giuseppe Scafoglio, era anche Prof. di storia, latino e geografia.
Egli, lo Scafoglio, esattamente il 1916, pubblicò un librettino sulla Madonna di Gesù, elevato in tempi recenti a Santuario Mariano.
In questo librettino dedica la prima parte alle origini del paese, e nello stesso periodo, il notaio Filippo Pugliesi stava lavorando ad un testo sulle origini del paese. Pubblicato nel 1936;" Ricerca sulla storia di Bocchigliero"
Ma andiamo con ordine, per farci un quadro esaustivo della cronistoria di Bocchigliero, tra ipotesi, storiografia, e storia vera e propria.Nel 1916, il Prof. Don Giuseppe Scafoglio pubblica questo libricino sulla Madonna di Gesu, o Madonna della Neve, e come dicevamo, la prima parte la dedica alla probabile origine di Bocchigliero.
Egli segnala, in questo librettino con meno di 80 pagine, utilissime notizie e con le poche certezze, riesce ad ipotizzare la nascita del borgo intorno all'anno 1000.
Egli, lo Scafoglio, attraverso le chiese, e alcuni dettagli di esse, riesce a capire che il nucleo abitativo nella "Destra, fu il primo ad essere abitato da diversi "casalini", che si erano creati intorno all'abitato, o al sito che sarebbe divenuto Bocchigliero.
Questi Casalini, nacquero, secondo Scafoglio e Fra Benedetto da Rossano, corista delle Riformate e lettore emerito, da alcuni abitanti di Campana,
Questi, spinti da un desiderio di esplorare terre fertili, si diressero ai confini del terreno di Campana,
Lo Scafoglio, così motivava la nascita dei primi Casalini.


"Doviziosa di territorio, Campana, però,
non trovava forze bastevoli in se stessa per
metterlo tutto in valore, dato l'esiguo nu-
mero dei suoi, i quali, per giunta,
vivevano agglomerati in un sol luogo; ed
il suolo aspro in parte, folto di selve, non
sempre facile ad essere percorso per le piene
dei torrenti.
In tale condizioni di cose, le zone più
lontane del territorio diventavano le meno
visitate e le più neglette."

C'è, a tale proposito, una tradizione orale,
bastava interrogare i vecchi del 1916, dice Scafoglio,
che raccontavano la storia simile al Frate Benedetto da Rossano,
e cioè che Bocchigliero nacque tenuta a battesimo da Campana,
anticamente, detta Kalasarna (o Calaserna e Caliserna) dal gergo popolare
Vero o falso noi non lo sappiamo, ma ci sembra che questa sia , tra quelle che abbiamo letto, la storia più realistica e forse corrisponde al vero, anche perchè, stando sempre alla lettura che da lo Scafoglio, Bocchigliero sarebbe nata intorno all'anno tra 1000/50.
Prova ne è la chiesa di San Francesco, sorta sulla "Colla e i latri"(Collina dei ladri), quasi a voler ascendere e arrivare in cielo, visto la posizione dell'abitato. "'A Destra", posta al riparo dai venti e esposta tra dove il sole nasce e muore.
Certamente, Don Giuseppe Scafoglio, non aveva alcun documento, oltre a quelli citati e, non si avventurò come invece fecero in tanti che hanno scritto sulla storia di Bocchigliero.
Il primo ad ipotizzare che Bocchigliero fosse la vecchia Arento, fu Filippo Pugliesi, di nobile famiglia, che nel suo libro " Ricerca sulla storia di Bocchigliero", fa tre ipotesi, ma si convince, e ne convince tanti, che Bocchigliero era la vecchia Arento, al punto che viene intitolata una piazza proprio ad Arento.
L'attuale P.zza Arento. Tutto ciò, purtroppo, senza una prova che documenti questa opportunità.
Poi è stata la volta del Prof. Rocco Giuseppe Greco, il quale, nel suo testo: BOCCHIGLIERO
"Cronistoria di una comunità calabrese tra brigantaggio e fame di terra", fa tante ipotesi e sminuisce altre ipotesi.
Ebbene su questo non siamo assolutamente d'accordo, non siamo d'accordo che Bocchigliero sia stata fondata dai Bruzi, non abbiamo nulla a tale proposito, ne tanto meno crediamo all'ipotesi che sia stata fondata dai Romani.
Le ragioni sono semplicissime, non abbiamo alcun documento che provi tutto ciò.
I Casalini, è vero, erano per lo più nomi di santi e monti, ma sono stati fondati prima dell'anno 1000, invece Bocchigliero è stato fondato, secondo noi, e i documenti lo dimostrano, intorno all'anno 1000/50, e allora si davano i nomi a seconda di cosa facessero gli abitanti.
Gli abitanti erano antichi costruttori di botti, da qui Bottigliero e quindi  Bocchigliero.
Questo lo afferma il Prof. Don. Giuseppe Scafoglio, che tutti citano, nei loro testi, ma che pochi conoscono veramente.
Altri si sono cementati nella storia di Bocchigliero, come il Prof. Alfonso Bastanzio.
Egli, nel suo testo " Bocchigliero:
Itinerario storico-archeologico-folkloristico", parla prevalentemente di questa città, Arento, una delle tante città nominate da tanti storici, ma mai rinvenuta, come tante altre, citate, e mai ritrovate.
Quando si parla delle origini di Bocchigliero, non si può sempre parlare di Arento, anche se era nel territorio di Bocchigliero, Bocchigliero va assolutamente distinto da Arento, e crediamo che Arento non era nel territorio di Bocchigliero, non abbiamo alcun documento che lo attesti, anzi si fa molta confusione tra gli storici, figurarsi fra amanti delle tradizioni locali.
Il prof. A.Bastanzio è un convinto sostenitore di Arento, ubicata in Basilicò, montagna di rimpetto "alla timpa e a Riforma", dove a più riprese sono emersi pezzi di epoca brettia-romana, e la chiesetta, che rimane ben poco, visto la non lungimiranza di amministratori che non si sono curati di salvaguardare quelle poche cose buone che c'erano. è stata costruita dai monaci Bizantini, i Basiliani.
ma a noi fare citazioni, o appoggiare questa o quella tesi non ci porta da nessuna parte,
Vorremmo solo capire quali di queste ipotesi e supportata da reali documenti?.
Noi su questo siamo intransigenti.
Nel testo, del Prof. A. Bastanzio, addirittura si ipotizza la greco Arento, la brettia Arento e la romana Arento, tutto ciò supportato da nulla, supposizioni e voli pindarici.
Noi non possiamo accettare che la genesi di Arento sia Bocchigliero.
Vorremmo attraverso questo blog, lanciare un confronto, un dibattito o in semplice convivio, per avere chiarezza su tanti aspetti del nostro amatissimo Borgo.
Siamo ormai quasi al settimo anno di vita del Blog, in buona parte dedicato al Prof. Don Giuseppe Scafoglio, morto il 29 Luglio 1936, e non il 1932, come riporta la lapide al cimitero.(A.Bastanzio)
Anche perchè, Scafoglio, insegnò a Rimini sino al Giugno del 1936.
Ovviamente di ciò che andiamo affermando abbiamo documenti che ne provano la veridicità.
Ma torniamo a questa breve cronistoria documentata di Bocchigliero.
In ordine cronologico abbiamo letto il lavoro fatto a sei mani da; Ciccio Filippelli, Ludovico Aurea e il Dott. Nicola Papparella. Bocchigliero dall'antichità ai giorni nostri tra storia e storiografia.
Nelle due prefazioni, di Carlo Barresi e del Sindaco  del 2010 Luigi De Vincenti,ci ha colpito un participio passato usato da entrambi nella loro prefazione, "documentato", e da questo noi ci aspettavamo che, finalmente, avremmo conosciuto le vere e "documentate" origini del Borgo.
Pregevole il lavoro di raccolta dei documenti, fatta da Ciccio Filippelli e da Ludovico Aurea, i quali,però, quando parlano dell'immagine ritrovata in Basilicò, (pag.271), fanno una confusione enorme, che qui vorremmo chiarire.

1) la colla dei ladri, è la collina di S. Francesco e non l'attuale piazza del Popolo


2) L'attuale chiesa di S. Francesco, era dedicata alla Vergine Immacolata, un tempo chiesa matrice.


3) La chiesa della Concezione è una chiesa di cui non si conoscono le origini.


Ma torniamo alle origini del Borgo, che purtroppo il testo non chiarisce affatto, anzi complica ancora, come se ce ne fosse bisogno.
Quando (pag. 274) si parla della fondazione di Bocchigliero si dice così: "Intorno all'ottocento novecento (non sappiamo cosa vogliono dire) pensiamo (800 A.c. o 900 A.c.)
Attenzione a quando si riportono notizie, perchè abbiamo notato, in tutti quelli che hanno scritto sulle origini di Bocchigliero, regna sovrana una grande confusione.
Ribadiamo la disponibilità di fare un convivio un dibattito aperto su questo argomento.




"Quando è stato fondato Bocchigliero?"


Unica foto di Don G.Scafoglio