29/01/16

Giro di boa

In gergo velistico con giro di boa si intende quando si è a metà della strada da percorrere, quando si fa un resoconto di dove si è arrivati sino a quel punto, quale strategia si è adottato, quante energie si sono impiegate e quante, soprattutto, ne restano, per poter raggiungere la meta.
Ma per un momento facciamo un passo indietro, e analizziamo con quale mezzo siamo partiti, con quale entusiasmo abbiamo accettato di partecipare a questa gara, a questa competizione, a questa sfida, a questa prova con noi stessi.Abbiamo puntato a vincere!, Non curandoci delle attrezzature, delle conoscenze dell'equipaggio, dell'efficienza meccanica  del mezzo che avrebbe dovuto portarci lontano... dopo la vittoria.
Ma torniamo al giro di boa, che, a dire il vero, è indirizzato a quanti, amanti delle statistiche, o dei primi 100 giorni, cercano di perfezionare le loro mire, oggi si punta al risparmio e poi si incorre in storie di ordinaria quotidianità che mettono i brividi.
Un chirurgo, intervistato, si lamenta che i bisturi non tagliano, che i guanti per operare sono di pessima qualità e c'è bisogno di indossarne due o tre, questo può succedere quando si punta alle gare a ribasso, perdendo di vista la qualità del prodotto, così ci si ritrova quando l'equipaggio non è idoneo ad affrontare i marosi, la buona e sana amministrazione, la buona e la sana politica.
Parecchi si illudono che sia sufficiente vincere, ma forse ancora non si à capito che tutto questo risulta inutile per il bene comune, per dare una vera svolta alla barca.
Anche perchò al giro di boa il risultato è assolutamente negativo: superficialità, incapacità, carenza di programmi e tanto altro regnano sovrani.
Ci auguriamo che chi deve prenderne contezza lo faccia, per consapevolezza della realtà, per evidente incapacità e perchè il tempo è prezioso, e nessuno ha il diritto di rubarlo al Popolo Sovrano.
Facciamo fatica a credere che in uomini di poco conto possa esserci uno scatto di orgoglio che li faccia tornare sulla giusta rotta, per arrivare alla meta in maniera onorevole.




21/01/16

Leggere!!...cibo per la mente


E' risaputo che leggere fa bene alla mente, a tutte quelle strutture celebrali che altrimenti, senza leggere, non si svilupperebbero.

Ma non sempre è così, non per tutti questo avviene, per tanti ma non per tutti. Infatti da recentissimi studi e ricerche si è appurato che chi legge solo settorialmente non apre la propria mente ma la indirizza, come un cuneo, verso labirinti e approfondimenti che , a volte, non vengono compresi.
la lettura deve essere varia, cercare di diversificare ci indirizza sempre verso nuovi lidi, verso orizzonti inesplorati della nostra mente. E così, solo così, si riesce ad aprire la mente e a sviluppare capacità personali prima sconosciute.
Questo vuole essere un pungolo, per quanti hanno individuato nella lettura una fonte inesauribile di nostre capacità, sia nel migliorare il nostro linguaggio che il nostro modo di scrivere.
Leggere e conoscere è uno dei motivi di esistenza dell'uomo, è una delle ragioni per cui l'umanità è cresciuta, e mira ad una crescita mentale, oggi c'è più che mai necessità di approfondire le conoscenze della nostra mente del nostro cervello.
In Italia si investe poco o nulla sulla ricerca delle cause delle malattie mentali.
Con la chiusura dei manicomi e degli ospedali psichiatrici
( https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Basaglia), si è scaricato tutto il peso sulle famiglie, la legge prevedeva delle case protette o case famiglie, che non sono nate, o meglio, sono insufficienti quelle che ci sono.
Nei paesi più sviluppati si punta all'aspetto psicologico e psichiatrico già dalle scuole elementari, con delle specifiche ore settimanali da dedicare a tutti gli aspetti del problema.
Gli Stati Uniti, sono l'unico paese al mondo ad investire in ricerca, in questo campo, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Esempio: Quando succede una tragedia, o un forte trauma è, in America, obbligatorio il supporto psicologico, a dire il vero da qualche tempo, anche in Italia, si sente sempre più spesso, supporto psicologico, e poi si potrebbe continuare con gli ultimi farmaci che hanno quasi risolto il problema del bipolarismo con il farmaco a base di litio (ricerca U.S.A:)..
L'evoluzione della specie umana passa attraverso la conoscenza della propria mente,
passa attraverso lo sviluppo delle capacità celebrali, oggi poco sviluppate (8/10 %),
Passa, l'evoluzione umana, attraverso la pace interiore e l'io, che ci consentono di essere superiori.
Più volte si è trattato, su questo Blog, l'argomento, ma non è mai sufficiente rammentare, ripetere, stimolare e crescere.

19/01/16

Risposte...Onore e dignità



Il silenzio è sempre la risposta migliore.
Nessuna risposta è più esaustiva del silenzio, quando gli interlocutori non hanno la capacità di ascoltare le risposte.
Un grazie, in questo post, va a tutti quelli che collaborano con Noi!, si noi non è inteso plurale maiestatico,  ma siamo in tanti, vicini e lontani, ma tutti con una gran voglia di verità, di altruismo senza secondi fini, con vera e sentita carità cristiana. 

(Ché mal per noi quella beltà si vide (F. Petrarca).
Ci siamo dati delle regole, che non sono scritte, ma sono dentro di noi, con noi e fanno parte del nostro bagaglio di vita, sono i pilastri del nostro modus operandi, sono tra i nostri valori.
Noi, quasi mai facciamo citazioni, sfuggiamo facili strade, populismi volgari, urla senza senso, schiamazzi che portano all'illusione di sentirsi appagati. 
Lungi da noi voler offendere, o schiacciare chi ci offende, chi ci denuncia, o chi tenta di allontanarci dalla verità.
Non siamo immuni da errori, che possano anche sfociare in tribunale, noi, ci assumiamo le nostre responsabilità sino in fondo.
Non temiamo i marosi, ci siamo abituati, non abbiamo paura di cadere, perchè è già successo, e con dignità e onore ci siamo rialzati.
Quando il desiderio altrui era quello di vederci per sempre a terra.
Vette raggiunte e vette da raggiungere, personali,collettive e professionali.
Continueremo a vivere tenendo bene a mente ciò che ci è capitato, per non inciampare dove si già inciampato, per mantenere la schiena diritta e non dimenticare, mai, che l'uomo può definirsi tale se non perde mai la propria dignità.
Oggi, più di ieri, si perdono di vista pilastri portanti della nostra quotidianità, essere è sempre più difficile, in un mondo di apparenza, di inutile materialismo per appagare recondite carenze che certamente non ci renderanno felici. 
Anzi, questo ci svuota l'anima dalla possibilità di redimerci e di crescere per andare lontano, lontano nel nulla, per arrivare al traguardo del tempo ricchi di esperienze che ci hanno reso uomini..e non Oltre.


08/01/16

RITI

                                   RITI

Felice e sereno anno nuovo a tutti voi, ma in maniere particolare a chi ci segue da molto tempo, a chi, fedelissimo della prima ora, ha sempre creduto in noi, ha visto, in questo blog, una piccola parte di se. 
Questo post è dedicato ai riti, alle forme antichissime di gesti ripetitivi e cadenzati che poi hanno costituito, tra sacro e profano, le tradizioni, i riti e tutto quello che concerne alcune ritualità che si sono consolidate e fuse, a volte mischiando sacro e profano, per dare al popolo sia una parte fortemente spirituale e una ludica pagana.
Non esistono popoli o periodi storici che ignorano i "riti", con questo termine si designa una azione eseguita secondo norme precettive, che prevedono e contemplano una scansione ordinata di passaggi; rigorosa fedeltà alle prescrizioni, la loro meticolosa ripetizione in luoghi e tempi determinati.
La loro ripetitività assurge ad elemento co-esistenziale di quella nozione.   
I "riti" possono essere individuali o collettivi, pubblici e privati, uno dei riti, delle moderne società, è la stretta di mano, pur avendo, negli ultimi tempi, perso la forza del gesto, riducendolo ad una mera formalità-abitudine.
Certamente la stretta di mano è nata in tempi lontani per approcciarsi all'altro con ostentazione, porgendo la mano disarmata e amica.
Ci sono, poi, i riti collettivi a cui appartengono  le manifestazioni di massa, carnevali, cortei di protesta, le sfilate militari e persino il cosiddetto "nonnismo", che sancisce la differenza tra chi è arrivato prima di loro, imponendo una gerarchia, suddividendo e accentuando le differenze.
Questo post non ha la pretesa di essere esaustivo, vista la vastità dell'argomento, ma mira a stimolare chi vuole approfondire l'argomento.
Il rito è stato analizzato attraverso varie chiavi di lettura.
Concezioni religiose, sociologiche, linguistiche sono state affermate con uguale rigore ed esuberante dovizia di argomenti e di testimonianze.
In questo complesso e variegato contesto non può, tuttavia, sottacersi la griglia di lettura propria della psicologia analitica che, mettendo in luce il carattere universale del rito, e nel tempo e nello spazio, ne ha desunto la sua natura archetipa, in quanto il rito è dell'uomo, ma prima dell'uomo.
http://www.treccani.it/enciclopedia/riti_(Enciclopedia_delle_scienze_sociali)/