20/09/13

C-O-S-C-I--E-N-Z-A




 "Non ho ne rimpianti ne rimorsi".Questa la conclusione di una tragedia, fatta da ingiustizie e soprusi, da violenze fisiche e psicologiche, per poi concludere la propria vita con questa frase, che a noi serve da spunto per un viaggio nella coscienza di chi ancora crede di non averne, di non doverci mai fare i conti, di non dover mai rispondere a chi invece una coscienza la possiede e pensa a rendere coscienziosi gli altri. Noi vorremmo partire dalla fine, dal resoconto finale, per capire se è necessario vivere alla costante ricerca della felicità, o la felicità è già dentro di noi e non riusciamo a coglierla. Se nasciamo con una   coscienza ereditata dal DNA, o è l'ambiente in cui cresciamo a formarci una coscienza!. Certamente influiscono entrambe le cose, ma riteniamo che l'ambiente e la storia di ciascuno influenza e forgia la coscienza. Tanti hanno trattato e trattano il problema, ma pochi riescono a farci comprendere l'essenza stessa della nostra coscienza. Questa parte di noi che costantemente ci segue, ci fa decidere, ci sprona per battaglie a volte assurde                                 .«O Coscienza immobile e serena, Tu vegli
ai confini del Mondo come una Sfinge d'eternità.
E tuttavia ad alcuni tu riveli il tuo segreto: costoro
possono divenire il tuo Volere Sovrano che
sceglie senza preferire, agisce senza desiderare»
Mère  in "Parole dagli scritti di Mère e di Sri Aurobindo" 



Una cosa sembra evidente: l’umanità è arrivata a un certo stato di tensione generale — tensione di sforzi, tensione di azioni, tensione perfino nella vita di tutti i giorni —, con una iperattività così eccessiva, un’agitazione così generale che la specie nel suo insieme sembra arrivata a un punto in cui è necessario o far esplodere le nostre resistenze e emergere in una coscienza nuova, oppure ricadere in un abisso di oscurità e di inerzia, da
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Ecco diamo alcuni spunti di riflessione, che possano fungere da stimolo a quanti vogliono approfondire la questione, siamo nell'era della velocità, del correre per cercare di arrivare, ma tra frastuoni, impegni e cose da fare ci dimentichiamo, troppo spesso, che abbiamo necessità di passare dall'era del consumismo al periodo (o Era) dell'Essere spirituale, alla ricerca di una vita più profonda e meno superficiale, interessando la nostra coscienza. La solitudine, le depressioni e tutto il malessere della società attuale è dovuto principalmente a questo.