09/11/09

Amici e Maestri........

Noi parleremo dei rapporti che ci sono stati tra Don Giuseppe Scafoglio e il Maestro Calabrese del folkore Italiano; Raffaele Corso, fu con certezza maestro di Don Giuseppe, il quale ebbe l'onere e l'onore di occuparsi della raccolta di oggetti e usanze della Calabria; ebbe infatti l'incarico di occuparsi di questo per la prima grande mostra di etnografia italiana, a Roma, che venne organizzata da Loria, su incarico dell'onorevole Ferdinando Martini, presidente del comitato per le celebrazioni del cinquantenario dell'unità d'Italia,che propose, a Loria, di trasformare il museo di Firenze in esposizione. La mostra di etnografia si tenne a Roma nel 1911. Ma su questo aspetto esiste un testo di Luigi Lombardi Satriani e Annabella Rossi del 1973
CALABRIA 1908-10 La ricerca Etnografica di Raffaele Corso
edito da De Luca.
E Per saperne di più su Raffaele Corso basta andare su:  http://www.proloconicotera.it/documenti/Nikotèrie01.pdf dove troverete tutto o quasi su R.C. Noi andiamo, come sempre, oltre e parleremo del rapporto quasi sconosciuto che Don Giuseppe ha avuto con R.C..                                                              
Don Giuseppe cita egli stesso questo rapporto amicale, e non solo, con il Corso e qui riportiamo ciò che pubblicò nella prima  puntata del libretto su "Forme del sostantivo calabrese".
Dall'illustre calabrese, dott.RAFFAELE CORSO, professore di Etnografia nel R. Istituto Orientale di Napoli:
                                                                                        Posillipo,12 Aprile 1928  
     Gentile Professore,
Vedo con piacere il primo saggio da Lei preparato sul sostantivo calabrese, e mi auguro che presto seguiranno gli altri per completare lo studio della morfologia bocchiglierese.
Ella ha fatto, accoppiando la conoscenza della parlata alla passione dell'argomento, un lavoretto utile e degno di essere imitato per ogni luogo dove il si suona.
Coi migliori ossequi                                                                                           Suo
                                                                                                                     R. Corso
Inoltre il Corso, cita G. Scafoglio in "Folkore Italiano" dic. 1929 VII pag.305 dove dice: "Questo richiamo è utile a chi voglia studiare la leggenda o il miracolo della neve nel suo significato ciclico.....
"Bocchigliero è così caratterizzata dal proverbio, che rientra nella classe dei blasoni popolari: "A Buccuglieri c'è 'nu malu cuozzù, Avanti chi ci annuvùle, ci jazze!"...
"Ci auguriamo di veder presto completa la storia di Bocchigliero non solo nella parte storica, propiamente detta, ma aqnche in quella demografica, onde tutta la vita del popolo vi sia rappresentata nel suo passato e nel suo presente,nelle opere e nelle usanze, nelle feste e nelle cerimonie, nelle legende e nelle canzoni che allietano il lavoro nei campi e nelle case".  E' molto evidente come R. C. sproni Don Giuseppe al lavoro di ricercare e catalogare gli usi e i costumi di Bocchigliero conoscendone le potenzialità. questa citazione è fatta dal C. da "Bocchigliero e Santa Maria di Gesù" Soc.Tip. Ed. Barese 1916.
La foto, Raffaele Corso.

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