30/07/11

Una storia di Bocchigliero e molto Oltre

Per i tanti che non sanno, propio, dove si trova Bocchigliero (cs), vogliamo descriverlo così come lo fece Don Giuseppe Scafoglio nel lontano 1916, in una delle sue prime pubblicazioni "Boccchigliero e Santa Maria di Gesù".
Postura.
Degna di rilievo mi sembra la postura della montagna di Bocchigliero.
E' Bocchigliero un ameno villaggio del piovente di Est della Sila. Sorge, alta e remota, sul primo e più eminente tratto di un lungo ed ampio contrafforte, notevole per i grandi castagni del suo dorso appiattito,per pendici festose di lussureggianti vigneti, nonchè per due fiumane, le quali, bagnandole da tre lati, lo separono da una mastodontica cerchia di selvose montagne, vero anfiteatro verdeggiante, di cui si abbellisce tutto intorno. battuto dai venti, a cagione del sito suo in luogo aperto, il paese ricevene, in compenso, il primo raggio del sole nascente e l'ultimo dell'occaso, e guarda nel golfo di Taranto, lontano venticinque chilometri,e pur visibilissimo per l'azzurro carico che,da Cirò a Rossanno,si distende in lunga fascia tagliata in tre parti dalle linee piatte ed ineguali di una cortìina di montuose catene,mentre,più a Nord-Ovest e piu lontana,si scopre la bluastra massa del monte Pollino.


Questo scriveva, Don Giuseppe Scafoglio, oltre un secolo fà, inoltre nel raccontare la storia della Madonna di Jesu, egli racconta una storia sulle origini del paese, Bocchigliero. Chiunque scrive, qualsiasi cosa, su Bocchigliero deve partire dai lavori di Scafoglio, che è stato il primo a raccontare di Bocchigliero; postura, clima, prodotti. Secondo il nostro motto "La storia la fà chi arriva prima", siamo costretti a smentire taluni scritti; storici, storiografici e folkloristici, che commettono errori per tanti motivi, tra questi ,quello di non conoscere tutti, o quasi, gli scritti di questo illustre letterato conosciuto da luminari dell'epoca, come dimostrano alcune lettere, ringraziamenti e apprezzamenti al suo lavoro. Molti amici di Bocchigliero continuano a chiamare l'attuale Piazza del Popolo, "Colla e i latri". Ma, non è Piazza del Popolo  "la colla", ma bensì la collina di S.Francesco, perchè un tempo rifugio di briganti e di ladri. Questo, naturalmente, lo riporta sempre Don Giuseppe, e spiega che oggi(1916),  molto meno di ieri, viene chiamata "Colla dei ladri". Vogliamo puntualizzare questo, soprattutto per non trasmettere e divulgare cose non corrette. Stiamo per pubblicare il primo lavoro di questo letterato sconosciuto ai più, in collaborazione con l'Università di Salerno, e il prof. Domenico Scafoglio,  http://www.disced.unisa.it/Personale/Docente/Scafoglio.htm  ordinario di Antropologia Culturale, ci ha promesso una prefazione che noi, volentieri, inseriremo nel testo. Ma di cosa si tratta?. Sono quattro quaderni che trattano in maniera dettagliata il sostantivo calabrese, ed in particolar modo il dialetto parlato a Bocchigliero.  Vogliamo partire dal dialetto, e per questo abbiamo raccolto tutti i quaderni de "Le forme del sostantivo calabrese" ,scritti da Don Giuseppe, dal 1928 al 1931, quindi partiamo dalla lingua madre per scoprire, lentamente, questo personaggio avvolto dal mistero, tante sono le cose un pò misteriose che abbiamo trovato durante questi anni di ricerca delle pubblicazioni del prof. Giuseppe Scafoglio. Questo lavoro, in dialetto, servirà da guida a quanti, e sono pochi, intendono scrivere in dialetto, anche qui c'è, da parte nostra, indignazione per come sono state scritte alcune cose in dialetto,in altra pubblicazione,recentemente,  indignati ma non arresi, noi conbatteremo le nostre battaglie per la Verità, costi quel che costi.... e forse Oltre.

Prof. Domenico Scafoglio
Ordinario Antropologia Culturale Fisciano (sa)
Laureato col massimo dei voti in lettere classiche all'Università di Napoli, con tesi di laurea in Archeologia, Domenico Scafoglio ha inizialmente approfondito gli studi di letteratura di tradizione orale in chiave antropologica, che anche successivamente ha costituito per lui uno dei territori di ricerca fino ad oggi (Terre e briganti; Introduzione al Decamerone popolare; Norma e trasgressione nella letteratura popolare; Racconti erotici italiani di tradizione orale; L'epos brigantesco popolare nell'Italia meridionale; Poesia erotica popolare in Calabria, ecc.);  per approfondire e conoscere tutta la bibbliografia di D. Scafoglio, vi rimandiamo alla sua pagina dell'università di Fisciano(sa)




27/07/11

Tentazione.......forte



Almà Ch.


La tentazione è forte quando c'è la passione per la ricerca, in tutti i campi, ma noi, qui, vogliamo parlarvi della ricerca storica-antropologica, a cui ci dedichiamo con passione e piacere,capire e conoscere le nostre radici, per meglio capire chi siamo e quale la nostra direzione e vocazione, cosa c'è scritto nel passato di ognuno di noi?. Qui vogliamo interessarci, in maniera dettagliata, del passato dell'intera Calabria, madre e matrigna, terra meravigliosa e con violente ed estreme condizioni. Amiamo questa terra, e ci auguriamo che possa riscattarsi, rivitalizzarsi e uscire da una rassegnazione atavica che ci condiziona quotidianamente, che non ci consente di valorizzare il nostro patrimonio; naturalistico-storico- culturale-archeologico, che abbiamo, e non riusciamo a dargli il giusto valore che meriterebbe. Siamo la regione dell'Italia che ha più coste, ma non riusciamo a decollare turisticamente, a parte rare eccezioni, siamo la regione che ha più Parchi Nazionali, ma non riusciamo ad avere un turismo montano, come in altre parti d'Italia, abbiamo beni archeologigi di valore inestimabili ma, anche qui, poche sono le aree inserite nei circuiti internazionali. E' un fattore genetico, che non ci consente di intraprendere in questi ambiti, o manca una cultura del turismo, che possa innescare quel meccanismo virtuoso di lavoro, legalità e produttività?. Noi non conosciamo la risposta, o le risposte, ma certamente una Cultura turistica, la Calabria, non l'ha mai avuta, , dove il clientelismo, il pressapochismo e l'improvvisazione regnano sovrani. Non ci sono fabbriche che inquinano, nessuna azienda che scarica residui inquinanti, è solo la mancanza di volontà degli amministratori locali, di destra e di sinistra, che hanno fatto della politica- clientelare la loro unica bandiera, per mantenere il potere, che passa da padre in figlio, quasi fosse ereditarità fare politica. Questo è successo anche alle ultime elezioni Amministrative a Cosenza, dove  i candidati più votati sono stati figli di, navigati, politici locali, ma anche Regionali. Allora cosa fare? ciò che è corretto; ribbellarsi a questo stato di cose, puntando sul merito, c'è necessità di una Rivoluzione Culturale vera, fatta di un lavoro lungo e certosino, che punti ad obiettivi condivisi e raggiungibili, e ancora c'è necessità impellente di un vero rinnovo della classe politica Calabrese, che possa fare da volano alle crescenti generazioni. Per tutto questo e molto altro vi suggeriamo un libro, ai Calabresi e a tutti gli amanti delle "controstorie" molto interessante ed esaustivo sulla storia della Calabria e sul presente, il libro è "Controstoria delle Calabrie" di Ulderico Nisticò edito da Rubbettino. Oggi ci sono le condizioni perchè una controstoria si verica, stà ad ogni singolo Calabrese prenderne coscienza

By Francesca 

26/07/11

Premio letterario Nazionale... in Calabria


Questi i finalsti del premio(in ordine alfabetico per Editore)



In Calabria aTropea (vv) – L’inattesa vittoria della esordiente “odontoiatra prestata alla letteratura”alla letteratura” Donatella Di Pietrantonio (autrice di Mia Madre è un Fiume, Elliot) sul “magistrato-scrittore” Giancarlo De Cataldo (autore de I traditori, Einaudi) e sulla scrittrice Marta Morazzoni (autrice de La nota segreta, Longanesi) chiude la quinta edizione del Premio Letterario Nazionale Tropea. Donatella Di Pietrantonio si è aggiudicata il Premio, superando gli altri due finalisti con un netto distacco. Questi i voti ottenuti dai tre autori: Di Pietrantonio 167 voti (pari al 59,9 % dei suffragi totali), Giancarlo De Cataldo 57 preferenze (20,4% dei voti totali),  Marta Morazzoni con 55 voti totali (pari al 19,7 % dei consensi). A decretare il verdetto finale sono stati i 409 sindaci di tutta la Calabria col voto combinato di una giuria popolare composta da 43 persone tra accademici (Accademia degli affaticati”), studenti e cittadini della località turistica. La vittoria della scrittrice esordiente, che nell’albo d’oro del prestigioso premio segue a quella di Roberto Saviano (Gomorra), Gianrico Carofiglio (Ragionevoli dubbi), Carmine Abate (Gli anni veloci), Mattia Signorini (La Sinfonia del tempo breve) conferma due caratteristiche del Premio già evidenti nelle passate le edizioni: la capacità di scoprire e “lanciare” nuovi talenti letterari e quella d’intercettare e interpretare le principali tematiche di attualità, come in questa edizione le donne. Ha dedicato il premio, emozionatissima, ai suoi affetti e alla sua terra, l’Abruzzo. Il racconto di un amore tra madre e figlia “andato storto da subito” in un Abruzzo (dagli anni Quaranta ai giorni nostri) “luminoso e aspro”, che affiora tra le pagine quasi fosse una terra mitologica e lontana, ha conquistato oltre la metà della giuria. Una storia personale tutta al femminile che si intreccia alla Storia (fatti di piccoli e grandi avvenimenti), la malattia che riavvicina la figlia alla madre, l’importanza della memoria storica e individuale e il racconto delle diverse sfaccettature della femminilità sono elementi ricorrenti nel romanzo e del dibattito di stretta attualità sul rapporto tra donne e letteratura, donne e impegno civile. I tre testi finalisti del “Premio Tropea” sono stati, infatti, scelti all’interno di una rosa di 21 libri selezionati dalla giuria. Il coinvolgimento dei sindaci calabresi è uno tra gli elementi più innovativi e “democratici” del Premio. Oltre ai finalisti, nella serata conclusiva condotta da Pasqualino Pandullo (Presidente dell’“Accademia degli Affaticati”, promotrice del Premio) e Livia Blasi (giornalista della sede Rai di Cosenza),  Gian Antonio Stella ha discusso di bellezza e tutela del territorio con l’antropologo Mauro Francesco Minevino, autore di “Statale 18”, ed. Fandango e Fernando Miglietta responsabile del Padiglione Calabria alla Biennale di Venezia. Stella, Minervino e la bellezza deturpata del nostro “Bel Paese”. Gian Antonio Stella ha mostrato, al numeroso pubblico affluito in questa ultima serata di premiazione, delle slide: un percorso fotografico da Nord a Sud che mostra il degrado dei nostri luoghi più belli e l’incuria che colpisce impunemente il nostro patrimonio architettonico. Basterebbe invece poco, ha rimarcato il giornalista-saggista, ma soprattutto basterebbe la buona volontà di chi è al governo (destra o sinistra che sia) per ridare lustro ai nostri luoghi, così come è stato fatto alla Venaria reale di Torino tornata agli antichi splendori. L’antropologo Mauro Francesco Minervino ha rincarato la dose toccando un altro tasto dolente che ferisce il nostro paese e la nostra regione in particolar modo: l’espansione selvaggia dell’edilizia che distrugge il paesaggio soffocandolo con colate di cemento. Posti brutti fanno persone brutte ha sottolineato, riprendiamoci la nostra bellezza. L’intensa voce di Marco Falaguasta, noto attore di diverse fiction tra cui “Paura d’amare” (Rai 1), ha guidato gli spettatori tra le pagine dei libri in concorso, con la lettura di alcuni brani, accompagnato al pianoforte dal direttore musicale del premio Sergio Coniglio. Il Premio è stato consegnato, nella serata conclusiva, dal vincitore dell’ultima edizione Mattia Signorini, rivelazione dello scorso anno con “La sinfonia del tempo breve” (Salani

25/07/11

Iperrealismo "fotografico"


Gianluca  Capozzi
Piazzetta

Gianluca Capozzi è nato ad Avellino nel 1973. Nel 1997 completa gli studi all’accademia di belle arti di Firenze e nel 1995 partecipa per un anno al progetto Erasmus alla Facultàd De Bellas Artes, di Granada. La sua pittura iperrealista racconta i suoi viaggi caratterizzati da una luce forte e da toni caldi. Man mano che ci si avvicina alla tela, l'immagine perde verosimiglianza, le parti si astraggono dal contesto guadagnando una loro identità. Ha scritto di lui Maurizio Sciaccaluga. Ci è piacito tanto questo artista iperrealista, a cui abbiamo voluto dedicare un post, anche lui, partecipa attivamente alla campagna dell'associazione ANPO http://www.anpo.it/index.php ,pochi sono in questa scuola di Artisti "fotografi",artisti della reatà, ma la sua pittura va oltre, quasi fatta da puntini come la grana di una carta fotografica, ricerca spasmodica del dettaglio per andare Oltre.

24/07/11

Festval Euromediterraneo.. in Calabria

FESTIVAL EUROMEDITERRANEO 2011


Altomonte 24 Luglio – 25 settembre 2011



Direttore artistico Enrico Provenzano



Programma

Teatro “Costantino Belluscio” ore 21.00



24 luglio “Serata d’Onore a sostegno della Cultura” Con Giorgio Albertazzi, Massimo Ghini, Richy Tognazzi, Simona Izzo, Cosetta Gigli, Raffaele Paganini, Eleonora Giorgi e il contributo sul tema “Cultura e pace nel Mediterraneo” della cantante Nòa.
A condurre l’attrice Natalie Caldonazzo
25 luglio Nòa in concerto
26 luglio Corrado Augias in “Leopardi e L’Italia”
2 agosto Enrico Bertolino in “Lampi accecanti di ovviet
4 agosto spettacolo con ritmi travolgenti del “Flamenco vivo”
6 agosto Recital di Gianfranco Jannuzzo
7 agosto Peppe Barra in “La commedia degli errori”
10 agosto La Notte Bianca della magi
16 agosto Vanessa Incontrada in “Miles Gloriosus”
17 agosto concerto di Giovanni Allevi “Alien world Tour”

Pensiamo  sia un evento che merita essere divulgato, e per chi in questo periodo si trova in terra di Calabria una capatina vale la pena farla 

23/07/11

PREVENZIONE tumori e molto altro


Fernando De Filippi

Vento che parli con voce leggera di foglie

Oggi, sappiamo bene che una corretta alimentazione è fondamentale per la buona salute. Oltre poi alle abitudini dietetiche personali, incidono sulla qualità degli alimenti, numerosi altri fattori: la globalizzazione del commercio di prodotti alimentari, l’urbanizzazione, i cambiamenti degli stili di vita, i viaggi internazionali, l’inquinamento ambientale, la contaminazione deliberata, catastrofi naturali e causate dall’uomo. Lo scopo di questo libro è quello di fornire informazioni il più corrette ed esaustive sulla corretta alimentazione in relazione alle patologie tumorali, grazie anche all’aiuto di autorevoli specialisti, ma con un linguaggio chiaro, semplice e comprensibile a tutti. Questo è un sunto che troverete sul sito della rivista," Prevenzione tumori" alla quale, da anni siamo abbonati, bimensile molto interessante, che naturalmente parla della prevenzione dei tumori,
ma non solo, parla di cultura del vivere, arte, pittura e cerca nuove sinergie per sposare battaglie comuni che tutelino la dignità, la salute il benessere, il piacere di vivere, scrollandosi atavici retaggi che non hanno più motivo di esistere alla luce di orizzonti, sino a ieri impensabili. Se volete, dateci uno sguardo e sappiate che "Donare è uno dei veri senzi della vita".   http://www.anpo.it/index.php








21/07/11

L'altra verità......



Fragolina selvatica della Sila(cs)


Posti come questi sono dei luoghi  lontano dalla massa, sono riserve che non sono incluse in nessun percorso segnalato, io ci vado, la prima decade di Luglio, le raccolgo per mangiarle, solo con un pò di zucchero e lasciate per 30 min. in frigo. Sono ghiotto di queste leccornie naturali,  e che mi riportano alle mie lunghe e meravigliose estati in sila, da bambino, con la mia famiglia,  i mie parenti e gli amici di famiglia. Il mese, per la Sila, era il mese di Agosto, e aveva il suo tripudio di massa a ferragosto o " A menz'Agustu", si mangiava all'aperto con grigliate di carne ,salsicce e pancetta, allora si doveva organizzare tutto: il fuoco, con il treppiedi " 'U tripidu", che serviva per cuocerci la pasta, e dopo si cominciava ad arrostire la carne. Ogni tanto vado in questi luoghi per stare con me stesso e ascoltare il silenzio immerso in luoghi senza tempo.

                                                MONADE
Ho sognato tante cose
da bambino.
Le ho cercate girando per il mondo.
Le ho viste:
sono sempre svanite
come fonte nel deserto.
Ho una monade
in un angolo di terra
ed un filo di sogno
che corre nelle stelle
e sa portarmi a lei.
Ci vado, ogni tanto.
Ci vado e mi ritrovo.
Mi ritrovo con tutti i miei sogni
che son rimasti sogni
e pendono attaccati
al soffitto
d'un cielo di cristallo


da: "Tra il vento e la pioggia" di Emilio Benincasa  pubbl. postuma a cura di  Piero Benincasa

18/07/11

Patrimonio dell'umanità

foto del blog    http://turistadimestiere.blogspot.com/
Posti che sono patrimonio dell'umanità rischiano di perdere il loro facino, la loro bellezza, per colpa dell'inciviltà del turismo di massa, che stà diventando eccessivo e oramai insostenibile. Chiuque,  si reca in questi paradisi, crede di portarsi a casa qualche cosa, fotografate e cogliete l'attimo, godete con i vostri occhi, inebriatevi del profumo della terra e del mare, ma rispettate ciò che trovate, perchè domani anche chi verrà dopo di voi potrà godere di rare ed affascinanti bellezze, che rischiano di scomparire per sempre...... buone vacanze a chi và, e buon ritorno a chi rietra........dopo una ricca settimana di riposo.... noi non andiamo in vacanza... siamo sempre in una forma di riposo e di serenità, facciamo ciò che ci piace, ci stressiamo al punto giusto e non abbiamo ambizioni di diventare ricchi .. lo siamo già.... ricchi nell'animo e molto Oltre

15/07/11

Passato..e Oltre

foto tratta da:  http://miguelemele.blogspot.com/
Pensiamo, anzi siamo certi che bisogna mettere dei paletti fermi, e continuare il cammino alla ricerca di una ricostruzione certa del passato, e come entrare in analisi e confessarsi con se stessi, con onestà intellettuale e rigore, non lasciando niente al caso, studiando, leggendo, approfondendo argomenti che ci appassionano, che ci piacciono e ci affascinano.E', il nostro, un percorso  a volte tortuoso ed in salita, altre volte in piano, anche se con difficoltà ad ogni angolo, paure, speranze, sogni e qualche volta, grandi e brevi sprazzi di felicità. Andare aritroso non è complicato, non include solo delusioni, a volte, andare indietro è la strada maestra, per ritrovarsi e proseguire sereni il cammino lungo il sentiero della vita



                                              Sono figlio

Sono figlio del cielo
e ne conosco l'azzurro
e la tempesta.
Sono figlio della terra.
e ne conosco i frutti
aspri e amari.
Conosco i fiori e le gemme,
le spine e gli inganni.
Sono figlio del vento
e so che quando infuria,
pur di non morire,
corro al riparo.
Sono figlio della notte
e quando è buio
mi fermo sempre
ad aspettare il giorno,
per andare.

                        Da  " Tra il vento e la pioggia" di Emilio Benincasa

13/07/11

La Storia: tra folklore,storiografria...e documenti




Castagno secolare sulla via del cimitero,Bocchigliero (cs) anni 30'
foto di Don Giuseppe


   Avevamo letto,nell'Agosto 2010, un testo che trattava la storia, gli usi, i costumi, la vita quotidiana del passato e la nascita di Bocchigliero, "Dall'antichità ai giorni nostri tra storia e storiografia" di Ludovico Aurea, Francesco Filippelli, e Nicola M. Papparella. Lavoro di ricerca meticolosa, di ipotesi e proposizione di quelle che sono state le persone che hanno, nei loro scritti storici, raccontato la storia di Bocchigliero e di Arento. Il testo è molto interessante anche per le ipotesi che propone alla luce di nuovi ritrovamenti. Ma il testo escude alcune cose; primo fra tutte che Bocchigliero sia stata costruita sui resti di Arento, poi che il sito di Basilicò fosse stato il sito di Arento, e si pone il probblema del nome del Laurenzana, o Arenzana, o Arenzano. Il testo, in una parte, dove  tratta del ritrovamento dell'effigge della Madonna, Srivono , che G. Scafoglio afferma, che l'effigge è stata portata nella "bassa chiesa dell'Immacolata"che si trovava in fondo alla Colla dei dei Ladri l'attuale Piazza del Popolo . Questo, nel testo, di Don Giuseppe Scafoglio, non c'è scritto.  Nel testo citato da  Papparella, Aurea e Filippelli che è "Antichi fasti e grazie di S. maria de Jesu", che noi conosciamo bene, si parla della chiesa Matrice dell'Immacolata, l'attuale chiesa  S. Francesco, posta alla fine della "Colla dei Ladri". La chiesa grande della Piazza è dedicata all'Assunta, e la piccola,era dedicata, alla Concezione, almeno così ci pare. Ma non vogliamo polemizzare con nessuno ma, aprire un sano e corretto dibattito sulle origini di Bocchiglierio e cercare di capire se la vecchia Arento è situata nel territorio di Bocchigliero. Questo e altro ci interessa, ci interessa che il Comune faccia qualche cosa per aprire un centro di raccolta Culturale, o una bibblioteca o una stanza o Casa della Cultura con locali idonei per incontri, dibattiti e conferenze per accrescere il livello di confronto, non solo politico, ma soprattutto per conoscere, conservare e tramandare le nostre radici. Inoltre si descrive il racconto del ritrovamento di questa pietra, dove c'è inciso il volto della Madonna con bambino. come un racconto "poetico", G. Scafoglio  riporta quello che il frate, Fra Benedetto da Rossano, riporta in "Notizie", un piccolo libretto che parla della tradizione dell'origine della Madonna di Jesu, o di Gesù o ancora Madonna della Neve, o Madonna della Carne, come riportato dal testo sopra citatoto. Un fatto è certo: il primo bocchiglierese che parla della storia di Bocchigliero è Don Giuseppe Scafoglio, che fa risalire Bocchigliero intorno all'anno 1000 d.c., per la precisione qualche anno dopo. Inoltre G. Scafoglio descrive con maestria il nostro territorio, sottolineandone pregi e difetti, egli riesce, attraverso articoli dettagliati, con meravigliose fotografie, a descrivere gli usi e i costumi di un borgo sconosciuto e isolato tra le montagne della Selva Sila. Ma noi siamo andati oltre, e abbiamo ipotizzato che G. Scafoglio, ha contribuito,con "Forme del sostantivo calabrese", ad una pagina della famosa Enciclopedia Treccani.(ma questo lo vedremo più in là). Quest'anno, ad arricchire la bibblioteca sulla storia di Bocchigliero, ci ha pensato un testo che tratta l'origine di Bocchigliero e la localizzazione di Arento. Questo testo,"Arento Brettia Bocchigliero Romana canzoni folk e chitarra battente" ,  del Prof. Alfonso Bastanzio, grande appassionato di archeologia e promotore di un Archeoclub a Bocchigliero, "Archeoclub Arento", nonch'è promotore di progetti scolastici atti a seminare la passione per la storia,l'archeologia e le propie radici, ipotizza, sulla base di ricerche personali, che la sconosciuta città di Arento, si trovi nel sito di Basilicò, e non si identifica con Bocchigliero come fa capire Filippo Puglisi, autore della storia di Bocchigliero, negli anni 30', è questa del prof. Bastanzio una tesi non supportata da profonda indagine, ma alla luce di ritrovamenti Bretti nel sito di Basilicò, una o più tombe. La storia non conosce affondo questo popolo guerriero,i Bretti. che ebbe il coraggio di sfidare Roma, lo fece più volte e alla fine dovette cedere alla potenza di Roma. Troppe le tesi sulla nascita di Bocchigliero, si ipotizza sia nata come presidio romano per controllare la Silva Sila, per la pece e il legname. Bocchigliero  può essere nata  dopo l'anno 1000 d.c.,questo il nostro modestissimo parere, e per Arento abbiamo i nostri dubbi che sorgeva nel territorio di Bocchigliero (sito di Basilicò), il testo, del prof. Bastanzio, ci fa riflettere su alcune affermazioni che fa su Don Giuseppe Scafoglio. Noi pensiamo che Don Giuseppe non fosse uno scrittore, ne tanto meno un "tour-operator", come l'apostrofa il prof. Bastanzio, ma un grande amante delle tradizioni contadine, della vita agreste e quindi un Antropologo,ma anche un bravissimo fotografo  per amore verso il suo paese natio, altro piccolo appunto facciamo al Prof. Bastanzio, siamo certi che Don Giuseppe Scafoglio è morto il 29 di Luglio del 1936,e non il 32', e pare, così raccontava il fratello Antonio ingegniere, che avesse una storia con una donna molto importante di Rimini, e non di Bari, abbiamo analizzato attentamente anche la data della sua morte, il 29 Luglio era nato Benito Mussolini, è stato in suo rispetto che Don Giuseppe si è tolto la vita??esattamente il giorno del compleanno del Duce!!, perchè Don Giuseppe aveva una relazione con Edda, figlia di Benito Mussolini???!! Ma poi, abbiamo trovato che, il testo del prof. Bastanzio ha degli errori di impaginatura a partire dalla pagina 38, ed in fine la parte scritta in dialetto ci sembra scritta in un dialetto che non conosciamo, forse perchè il prof. non conosce "Forme del sostantivo calabrese", tutti i quaderni, scritti dal 1928 al 1931, i quali saranno, a breve, pubblicati insieme, per un primo assaggio dell'opera letteraria di Don Giuseppe Scafoglio. Devo qui ringraziare il prof. Alfonso Bastanzio per aver inserito alcuni pezzi di poesie in vernacolo calabrese da "Liriche in Vernacolo Calabrese", pubblicato da Pellegrini Editore nel 1981 di mio padre E. Benincasa, anche se avrebbe potuto avvisarci di questa cosa. Noi  vogliamo che talune cose, storiche,  vengano riportate in maniera  corretta alle future generazioni che meritano una semplice cosa la verità, supportata da documenti. Noi documenti, su Don Giuseppe, ne abbiamo rinvenuti tantissimi, e ci sembra corretto quello che affermano, Papparella e Bastanzio, autori dei due importanti testi per la comunità,e cioè che si dedichi attenzione a questo personaggio bocchiglierese, noi aggiungiamo che ha portato per l'Italia intera il nome, le tradizioni e l'essenza di questo borgo lontano dai centri abitati e senza alcuna via di comunicazione, quando, tra mille difficoltà, pubblica il suo primo libro,"Bocchigliero e Santa Maria di Gesù" nel 1916 a Bari,e non a Rimini,  ed è propio in questo testo che parla, in maniera approfondita delle origini di Bocchigliero. Don Giuseppe insegnò latino a Rimini presso l'Istituto Tecnico "R. Valturio", e di questo conserviamo l'originale di una lettera di uno dei suoi ultimi alunni, deceduto nel 2002, certo Otello Pasolini. Lettera che abbiamo pubblicata sul blog, dal titolo "Il Portale.......e oltre" del 20 Febbraio2011. Sono anni che ricerchiamo notizie e opere di Don Giuseppe.. noi non lo abbiamo trascurato.

11/07/11

NEWS a Bocchigliero

Opera dell'artista D.Fontana
Gradite sorprese per chi, anche questa estate, passerà qualche giorno a Bocchigliero. La prima novità sono la mancanza dei grossi e malodoranti cassonetti dell'immondizia,non perchè a Bocchigliero non si raccoglie la spazzatura, ma semplicemente perchè la raccolta differenziata è passata alla fase più difficile e più importante, la suddivisione dei rifiuti prodotti in ogni singola casa, bene, bravi e i bocchiglieresi daranno prova di maturità civica, e anche i numerosi Ospiti che vorranno venire a trascorrere qualche giorno a Bocchigliero. Anche perchè troveranno una bellissima pubblicazione di Domenico Fontana ( 'U Baffutu ) sulle chiese di Bocchigliero,in collaborazione con l'Amministrazione di Bocchigliero, fatto con maestria e dettaglio, lavoro che mancava, per trasmettere un patrimonio culturale millemario ; le chiese, in questo testo, vengono scandagliate e analizzate in ogni dettaglio, utile a chi ama l'arte e la storia di questo piccolo borgo, che ha bisogno di conoscere le propie radici. Radici incerte quelle sulla   nascita del paese, alcuni fanno risalire la nascita di Bocchigliero intorno all'anno 1000 d.c., altri pensano che Bocchigliero sia nata dalle ceneri di Arento. Tutto questo non è supportato da documenti o atti che attestino questo. Tutti, nel ricercare le origini della nascita, sono daccordo che la nascita del paese avvenne in concomitanza con nascita della prima chiesa, che è quella di S. Francesco, intorno all'anno 1000 d.c., il caro amico Fontana, dopo una attenta ed accurata ricerca storica- architettonica, sciorina date e avvenimenti, tutti rigorosamenti documentati, proveniente o dal catasto, o dal Grande Archivio storico di Napoli. Da parte nostra un plauso a chi dedica il propio tempo a queste cose e un augurio sincero a Domenico Fontana, che merita un posto di rilievo tra gli appasionati della storia, dell'arte e delle tradizioni contadine, Oggi i bocchiglieresi avranno altri tasselli per comporre il mosaico del propio passato... grazie Baffù!!!

05/07/11

Fine anni 60'


1966 Cariati Marina S. Cataldo
Erano altri tempi,quando a Luglio si andava al mare,spiagge solitarie,luoghi inviolati dalla mano selvaggia dell'uomo, le prime foto in riva a solitarie spiagge incontaminate, erano gli anni 60',gli anni del bum economico, delle prime lavatrici e dei primi frigoriferi,il mare questa enorme massa d'acqua che guardiamo con rispetto e amore profondo, ma anche con timore, e noi in periodi come questi guardiamo al mare con una poesia
                     
               
   Al mare

Oh mare grande!
Il tuo flusso e riflusso
somiglia ad un cuore che pulsa,
ad cuore mai nato
e che mai cesserà dipulsare.
Seduto sulla sabbia argentata,
ti guardo:
Ti perdi lontano lontano
nell'azzurro infinito del cielo.
Con le tue braccia grandi
carezzi la sabbia con mani di piuma
o l'assali con denti di tigre.
Sai cantare e muggire,
sai vestirti di bianco,
di verde, d'azzurro o turchino.
Sai essere buono o crudele
come il vento,
come la pioggia,
come tutto ciò
che non nasce e non muore.
                                              
                                          Da: "Tra il vento e la pioggia" Poesie  Postume di E. Benincasa

04/07/11

Dedicando...



http://miguelemele.blogspot.com/
  Quando la linfa vitale è pronta arrivano tutti, per partecipare all'abbondanza di nettere da succhiare. Noi abbiamo voluto iniziare così questo post- dedicato. Vogliamo dedicarlo a chi nella vita ha dato e, continua a donare senza chiede nulla in cambio, lo dedichiamo a chi legge il nostro blog, a chi nella vita non ha avuto fortuna, perchè da oggi cominci ad averne. E ancora, a quanti credono che non vi sia nessun'altra possibilità, a chi  si possa raveddere degli errori commessi, agli animi sensibili, a tutte le forme di arte, a chi non smette di sognare e, senza presunzione, ai lungimiranti, per non essere riusciti a farsi comprendere ieri. Lo vogliamo dedicare, anche, a chi si illude di dare un serio contributo regalando ipotesi e bugie, sfruttando l'ignoranza del popolo per cavalcare chimere effimere che non avranno un posto nella storia. " La storia è stata scritta, quasi sempre, dai vincitori", noi dedichiamo,ai vinti, questo spazio, per dar loro voce nel prossimom futuro. Tutti dobbiamo concorrere al futuro della storia vincitori e vinti, maggioranze e opposizioni, belli e brutti, giusti e ingiusti, leali e bugiargi, per dare un quadro esaustivo del tempo vissuto. Vorremmo non essere indifferenti a chi guarda avanti senza rifugiarsi nel passato, ma, conoscendolo, valorizzarlo e amandolo facendolo propio, e insieme,passato e presente, costruire solidi radici per le generazioni che verranno.

Post di bocchiglierese doc....

02/07/11

Blogger...e molto Oltre

Questa è una blogger, che è tra le 100 donne più influente del pianeta,Yoani Sànchez, cubana e amica di BocchiglieroOltre. Questo breve, ed intenso, post perchè oggi è stata intervistata da Radio 1, se volete potete leggere il suo libro, aquistandolo   http://www.lastampa.it/generaciony, oppure ascoltate la sua intervista di oggi 2 Luglio 2011 alle 11,30 a questo indirizzo http://www.radio.rai.it/podcast/A18232516.mp3  ,siamo certi di fare cosa gradita a tanti amici blogger e non solo.