11/12/15

Le tradizioni natalizie..a Bocchigliero

Articolo da noi pubblicato nel dicembre del 2012, oggi ve lo riproponiamo per leggerlo con occhi diversi.





Vogliamo, in questo periodo,ricordarvi un fantastico articolo,più di uno,sulle tradizioni natalizie a Bocchigliero,questi due articoli sono stati pubblicati da Don Giuseppe Scafoglio nel lontano 1931.Qui riportiamo integralmente gli articoli da noi ritrovati nell'archivio di "ENOTRIA".
Buone feste.
      

  
LA TRADIZIONE DELLE FESTE NATALIZIE A BOCCHIGLIERO (COSENZA)

 Tratto da: ENOTRIA 1931
di Don Giuseppe Scafoglio 1882  1936
1) La strenna di capodanno ai bambini.-Anche rispetto alle persone che ne godono, le feste natalizie a Bocchigliero sono tre: quelle di Natale vero e propio, per i nati dello stesso tetto; di Capodanno per gli estranei; dell'Epifania per le bestie.
   Il primo dell'anno è giornata di strenna: strina ricevono i bambini della strada più disinvolti, i dipendenti e specialmente i figli, in quella moneta sonante la quale, nell'anno, mai non toccano e che non può essere sostituita dai meno appezzati giocattoli, mancando, del resto, essi sul luogo.
  La strenna, specie tra il popolo, corre senza quella brutta   vecchia intermediaria, detta la Befana.
  Esseri misteriosi e fantastici con carattere più spesso di terribilità che di stupore, a Bocchigliero sono il negromante, la magara (strega), il puppu (fantasma indeterminato), il lupu mannaru (fantastica belva che corre e urla) ai quali -veramente strano- si deve aggiungere il trascurato Patrono, San Nicola, per gli occhi bovini fortemente espressivi di tutt' e due le statue.
 Con essi, ma più di casa, L 'agurìallu o monachìallu, genietto dispettoso per qualche momento, ma sempre caro, perchè foggiato sul carattere irrequieto e mutevole dei bambini di cui è, nelle vacanze dei dispetti, il familiare largitore di ogni più vistoso regalo dell 'anno.
2) E della vigilia ad ogni frotta di cantori. - La strenna, però, è regalo antimeridiano. Di diversa natura, invece, i doni, e diverse le categorie dei richiedenti della sera innanzi. Sono amici e semplici conoscenti, gruppi di ignoti magari, cui la carità non vuol discernere i tratti del viso.
   La tradizione cristiana qui si sarà sovrapposta alla pagana la quale, fra tante pazzesche invenzioni e furfanterie, aveva almeno trovato uno Zeus protettore dei forestieri e dei pellegrini.
   Per quest 'ultimi, quella sera, è sicuro un cestino di frutta ; cui si può aggiungere il vino nuovo e le fritture che vengon raccolte in bisacce a due bocche, di pelo di capra, dai fascioni chiari, che ne variano lo scuro del fondo, ovvero a linee disegnanti scacchi.
   Il dono si fa avanti la porta dove fu cantato ; ma qualche gruppetto di giovinotti più simpatico entrano fino al molto acceso focolare.
   Materia di canto, brutti versacci tradizionali ed altri più brutti dovuti improvvisare. Ad ogni persona che si individua nell'augurio, tocca la materia di un distico ripetuto. Per il capoccia, le finali di esso  saranno patrune (padrone) e cannatune  (boccale). La lingua batte, si potrebbe dire, dove l'ugula duole di arsura, non essendo il vino regalo sicuro come la frutta.
   Per la massaia, patruna si farà rimare con spurtune, anche perchè la lodata si alzerà tra breve, per ritornare con un cesto di fichi che, a Bocchigliero, a dispetto della sua altitudine di circa 900 m. ,mitigata dal Jonio, sono pregiati e abbondanti al par delle mele.
   Se la donna (madre, figlia, nuora, ecc. risentendo alla lontana della tribù, la famiglia) porta nome terminante in ina ,facile è la corrispondenza di un eguale suono, perchè le si augurerà di diventare, nientemeno che regina, non importa se, appena una volta la settimana, può concedersi un pò di carne di pecora o di non meno dura capra.
   Se nei canterini c'è timore che sfumi il beveraggio del vino, non si tarderà ad ammogliare, a gran voce, esso termine, con quello di cantina, la quale ultima parola sarà sostituita dall'altra entrata in festa, come dicono gli ecclesiastici, coi primi vespri, ossia strina, strenna. Ove poi uno degli aedi della serata vanti là dentro, il legame spirituale del battesimo o della confermazione con la massaia, altro sostantivo di fortuna sarà l'appellativo di parrina, padrina, e, per riflesso, pel capo famiglia, quello di parrinu ; buon termine d'attrazione anch'esso,per l'altro di vinu ; e  "qui potest capere, capiat ", sperando ripeteranno a lor modo, con S.Matteo, il quale, con questa battuta, si sbarazza del fastidio di aver diviso in categorie gli eunuchi.
   Fìgliu poi si accoppierà con jigliu, giglio ; sùoru, sorella, con trisùoru, tesoro ; nanna nonna, con manna, voce di ben noto liquido di pianta silana, non che liquido miracoloso delle ossa del predetto Santo Patrono : e piglierà il compagno dal morente capuddannu, ( capodanno ), nannu, nonno.
   Se poi il focolare ha il privilegio di vantare nientemeno che la " sacra fossa " - direbbe Omero - di un cavaliere, personalità di lungo metraggio, per un paesello, che tutti inchinano e temono, i versi stereotipati finiranno come nonpotrebbero meglio nel desiserio dei girovaghi, perchè al gran titolo di cavalieri si metterà a servizio di rima, una voce delle più idolatrate, bicchìeri :

                                  'M menzu ssa casa c' è 'nu bicchìeri
                                  brìnnisi fazzu a llu signor cavalieri ;

che vuol dire : in mezzo a questa casa c' è un bicchiere, brindisi faccio al signor cavaliere.
   Se la minuscola tribù è estesa fino a contare anche un chierico o prete, ( essendo raro in Calabria il prete solo, anche perchè costretto, pei servizi domestici, a non concedersi Perpetua, nome familiare, perciò, ai soli lettori dei " Promessi Sposi " ) un' assonanza, comunque stentata, si troverà, tirando in ballo paniere o panaru, il quale cercherà il corrispondente alla rozza musa, nel parolone cardinale.
   Pure lo scrivente, se ne va a casa in detti giorni, non corre pericolo di esser dimenticato, benchè in mezzo a famiglia piuttosto numerosa. Per lui, del facile distico rimerà a capello, don Peppinu, sempre con quel benedetto vinu ; mentre i vogliosi di apparire meglio informati delle occupazioni del festeggiato, cambieranno paragone anteponendo alla voce del liquido rubino o del meno apprezzato bianco, qualcosa di solido e astratto :

                                 'M mìenzu ssa casa c' è 'nu piatto 'è bon core,
                                 brìnnisi fazzu a don Perrinu 'u prufessore. 

I cucupi. -Il canto però, non si spande solo ; essendo accompagnato da un suono tutto caratteristico, che un improvvisato e facile strumento sprigiona. Basta possedere una marmitta, una boìte, un recipiebte qualsiasi vuoto, coperto da una pelle di tamburo bagnata di fresco e distesa e lagata intorno alla bocca, nel centro della quale stia ritta una cannuccia senza nodi, per estremità avvolta, anch'essa, nel mezzo della pelle cui sia non meno saldamente legata.
   Ora facendo andare su e giù la bacchetta con la destra umida di sputo e chiusa attorno a essa, e tenendo ben fermo sotto l'ascella sinistra il grottesco apparecchio, si ricava cupo come la sovrastante notte, monotono e burlesco, un suono.
   dall'aggettivo cupu o vuoto, una parola onomatopeica lo designa a Bocchigliero col nome di cupicupi, e in Campania con quello di putipù. Sul contrafforte dell'Arenzana, a Bocchigliero, cioè si adopera nelle sole feste natalizie o meglio, col calar delle tenebre della vigilia di capodanno; ricorrenza, tra le altre, più animata.
   Porta quel coso, il vantaggio della pronta costruzione e della nessuna spesa anche da parte dei bambini che, quanto a recipiente,se ne forniscono, asportando i bricchi alle cucine.
   Potrebbe servire la pastorale cornamusa; ma questa ha funzioni assegnate nelle ninne nanne e negli ozi degli idilli campestri;mentre per la ricorrenza chiassosa di cui è parola, un apparecchio grottesco prima a vedere, poi a sentire, è meglio indicato.
   Nell'oscurità del freddo solstizio, in serate le più adatte a racconti di millenaria canizie, altri dolci, altri spaventosi, con la fantasia piena di agurìalli, monachìelli e lupi mannari, col ricordo di magi misteriosi di più misteriose contrade, il cavernoso rumore ora più ora meno forte, ma sempre monotono e spezzato, quasi a burleschi singulti, e inteso appena una volta ogni tredici lune, con comitive egualmente annuali, e col canto a ritmo lento e melodico però, sostituisce senza rimpianti quanto di meglio non si sente e vede; sebbene, con le frotte più civili, comincia a essere scacciato da qualche violino, mandolino e chitarra francese in accompagnamento.
   La comitiva meglio ospitata.- Dopo cena giunge invece, qualche frotta che merita o pretende maggiori attenzioni. Le altre comitive furono contentate piuttosto in fretta; con l'ultima, si è più espansivi, giacchè con essa vorrà indugiare la famiglia, la quale, non avvezza a perder tempo utile di questa buona occasione, nell'ambito caldo e festante della civitas domestica, fuori della quale è l'orrido della notte lunga nella sua prima vigilia.
   Per questi amici o buontemponi di sesso esclusivamente maschile, si porta innanzi quanto di meglio si possiede; chè l'occasione, se si presta a gradire gli estranei, anche ai padroni offre di ostentare la propria agiatezza.
   Col buon cuore per gli altri, secondo il detto :
                                     Pe l 'amici jette la casa  ' n terra
                                    ( per gli amici getta a terra la casa, dilapida),
e il forte amor proprio, solleticato a ben figurare, vengono avanti le migliori ceste di frutta di alta collina che, nella giornata furon sottratte alla leggera protezione delle felci avvizzite e polverose dello stramatu (solaio) ; e poi, i dolci paesani di casa propria, tra cui quello a basa di miele d'uva, accennato nel penultimo articolo, e i torroni di larga e piatta scatola di Reggio e della Sicilia ; dopo avere,  però, dato esca all'arsura con le non meno riposte sopprassate, gareggianti in grossezza di lacrime col vicino granello bruno e forte del torrido tropico, il quale vi fu sparso abbondante e intero ;e serbando alle esplosioni di meraviglia e alle frequenti oscillazione dell'ugola il capeccùollu, (in Romagna detto coppa), che si ammucchia, in dischi rosati e carichi di intenso profumo ; e il massiccio prosciutto, infine, che la generosità ospitale presenta spesso omericamente intero per la consolazione di vederlo attaccato nella sua stessa base, e poi affondato nel vino ardente .
   Con le visite rare, la cordialità è in proporzione. Il galateo, quanto a visite nelle famiglie, è chiaro :
                                   Si vu' sedire duve sede issu,
                                  (se vuoi sedere dove siede lui)
                                   ' U ' nci jire allu spissu.
                                   (non andarci spesso)
   E la comitiva che questo sa ed à osservato nell'anno, per la letizia raggiante su tutti i volti, il grosso e chiassoso numero che meglio affranca ad ogni residuo di soggezione, e la stagione e l'ora tenenti bordone, non perde davvero tempo a rinfrancar gli spiriti con cibi e bevande prima, a non voler restare in cervello poi.
   A serata conclusa, infatti, diventano otri capaci ; rubicondi sguatteri che abbiano soffiato sul fuoco, secondo il motto che s'indirizza a una spugna di bevitore :
                                    Pari ca ha ' jujatu 'u fuocu!
                                    (sembra che tu abbia soffiato sul fuoco)
automi così 'ntorganati (empiti) e 'ntatarati (pieni di feccia) ; in possesso inalienabile di certe spatrunate (sbornie) che, per lo sbilancio delle some, li fan procedere verso le rispettive dimore, con la balbuzie scesa, diciamo così, dalla lingua  alle gambe in modo da scambiarli per un gruppo di torri pendenti.
   5.  Il pranzo e il tripudio della vigilia di Natale a sera.
Ultima delle tre, l'Epifania, la seconda festa intima della famiglia la quale, volentieri, vi associa i suoi schiavi e fidi compagni di presepe.
   E la festa, più che il giorno dell'apparizione del signore, cade la vigilia a sera, come per il Natale.
 Mentre nell' Italia settendrionale, la vigilia di Natale sguscia monotona e incolore come una qualsiasi serata d'inverno, in
                               "quel corno d 'Ausonia, che s' imborga
                                 Di Bari, di Gaeta e di Crotona,
                                 Da dove Tronto e Verde in mare sgorga",
è tutt' altro sentire.
   Senza sconfinar dalle prescrizioni della Chiesa, la sera della vigilia è solennissima per tripudio di cuori e per imbottimento dell' epa.
   A mezzodì si cenò, parcamente sulle once rituali; ma, sin dalla mattinata,e , con accellerata lena nel pomeriggio, si fu, più o meno tutti in faccende per le due ecatombidella tavola del ventiquattro a sera e del mezzo corso solare del dì seguente.
   Avvine ciò per maggiore simpatia alla vigilia, secucente più della festa, secondo il gusto leopardiano? O è abitudine di popolazioni già governate dalle tre effe borboniche, di cui la prima e seconda sono sigle di festa e farina?
   La spiegazione è ineve quest'altra, forse, che il culto intenso del focolare, più che mai, in occasioni tanto solenni, concilia gli animi ad un'esplosione d'intima gioia tra le sue tre volte sante pareti, rischiarate dalle alte lingue della buona e bella legna, cercata talora personalmente nel proprio bosco, e fatte liete dal supersite Lare, l'Agurìellu o Monachìellu, sul quale si solleva,  vincitore, Gesù, Lui pure bambino.
   La sera del ventiquattro, dunque, si mangia e si beve, come suol dirsi, a trippa strazzata, da lacerarne il ventricolo; e poi, si torna a mangiucchiare e a sorseggiare, giocando a tavola anche, provocando fragori di petardi e di fuciferre o cacafùochi (vecchi fucili) fino al suono dei sacri bronzi i quali, avvertono che, a mezza notte in punto, occorre lasciar digiuno il corpo a quanti, passeranno, poco dopo, al cibo della mistica mensa.
  6. E il tripudio e le leggende di quella dell' Epifania.
Similmente nell'Epifania, ore più belle, quella della sera innanzi, anche per il fatto che gli uomini, meno gravati da cure o frenati nel girovagare, restan coi propri in più lunga dimora, non soffrendo queste adunate le abituali assenze di nessun componente, proprio come la messa convertuale cui deve assistere tutta una comunità, ogni mattina.

   Bella e gentile la serata del 5 gennaio, per il senso di pietà che accosta più del consueto, i padroni alle proprie bestie, remunerative ogni giorno e buone : il bue col giro degli occhi pazienti e la forza dei muscoli, per esagerazione di bontà, portati fino alle corna; l'asinello adatto non sai se più alla soma del peso o a quello delle bastonate ; la gallina largitrice di attesi botticini di bianco e di rosso, in ricambio del pugno di granoturco gettatole in anticipo ; il cane infamato per un' ingordigia emula, se non minore, di quella dell'uomo, suo padrone, dal quale nemmeno i crampi per fame, riescono ad allontanare ; il gatto per l'attaccamento alla casa, anche se fraintende a crederla tutta sua. Buon diavoli tutti, tranne nella loro notte privilegiata di cui si avvantaggiano senza riserve ad essi nocive.
   Se l'avarizia altrui, anche in quella solenne ricorrenza, non tien conto dello scrupoloso servizio annuale prestato, con offerte di cibo scelto e abbondante, scioperano e diventano incendiari o spartachiani. Ripresa, magicamente la natura selvaggia di cui si spogliarono a tutto beneficio dell'uomo, sgroppano fin l'ultimo rimasuglio di domesticità, e, sollevati all'altezza degli umani nel dono di improvvisa chiara favella, - esiziale agli uomini ascoltare - concertano l'imminente morte dei tiranni.
   E perchè il gran diritto di quelle ore contate non scada, ne profittano per quello che di meglio san fare : un viaggio nelle selve per apprestare, pel mattino seguente, - a sterminio di tutta la famiglia - gli assi occorrenti dei quali si caricheranno in quella notte doppiamente nera.
   Sarà, intanto, per la schiena di tutti quella fatica? Si capiscono l'asino e il bue, nati a quei trasporti ; si posson comprendere anche i lanigeri animali minori i quali, se avvinti a due e a tre, come quelli dell'uccellato Polifemo, posson cavarsela per le assi leggiere dei bambini ; ma, come intendere, fuori del pollaio e della cucina, l'utilità dei piccoli compagni, del gallo, per esempio?
   Se pensiamo, però, a Tirteo che, pur minorato, valeva benel'oplite dorico più gagliardo, il dubbio s'acquieta.
   I padroni tirchi, al vaglio di tanto pericolo,piegano il capo accostandosi con colme misure e lieto volto,per accingersi dopo, alla più lieta fatica della propria nutrizione o satollamento che sia, non senza ricordarsi, negli allegri parlari, degli schiavi di casa.
   Come in agosto e in novembre scendono dal cielo piogge di stelle filanti, la sera del 5 gennaio sono i focolari caldi e affollati che mandano in senso inverso i guizzi delle sbrigliate fantasie, in quanto le famiglie ci tengono a lasciare nell'invisibile libro dei ricordi, la buona memoria dell'occasione fuggente.
   E' la sera dei piccini in particolare, a cui mpùnnanu u pane ( inzuppano il pane) volentieri anche gli adulti. Di solito è il più vecchio a esser creduto.
   Per venire alla conclusione che il bue e l'asinello fecero quanto mai opportuna compagnia al Re del mondo umiliato nel presepe, comincia col ricordare, a sua volta, l'avo il quale 
                                       ....nel parlar soleva inducere
                                       i tempi antichi, quando i buoi parlavano
                                       chè ' l Ciel più grande allor solea producere.
 E' la festa dei desideri inappagabili che, sotto la guida della speranza, dea necessaria, si vogliono vedere in un sogno ad occhi aperti. I corsi d'acqua i quali, accessibili a tutti, precipitano per inalterata vicenda, dai dirupati recessi alle ampie pianure, si spassano, le folle di sognare, una sera nell'anno, cangiati per opera d'incanto, nei liquidi necessari e costosi : l'olio, il latte, il vino, il miele :altrettanto dicasi delle vigne nel gran pavese di una seconda vendemmia, e del pane, per cui l'umanità ingaggia battaglie.
   Questo vitale nutrimento giornaliero, nella notte dei prodigi, lavorano le più affusolate e delicate mani di eteree fanciulle, lassù, sopra le nuvole a cumuli bianchi. Ma la località privilegiata è, per quella volta, anche in terra e così vicina, che, allontanandosi di qualche lega, con quel freddo cane, se ne può aspirare la fragranza e indovinare l'oro del colore e il suono della freschezza.
   Che più? I dami coraggiosi possono andare a intrecciar dolci nodi di durevole amore con quelle gentili creature.
   Si sogna oggi in Calabria e fuori; si sognò con eguale avidità decine e decine di secoli dietro. Il millantatore dei Turiopersi rappresentava comicamente la strordinaria fertilità della terra di Turii, grazie al Crati fluitante grossi pani che la corrente - oh! meraviglia! - impastava da sè ; e gli faceva pendant il Sibari, con rigurgitanti rivoli di seppie arrosto, acciughe, gamberi, fritti, umidi, salsicce : cuccagna fatta più vasta dall'etere generoso che lasciava cadere non solo intorno e non più lontano dai piedi, ma in bocca, arrosti e pan buffetto.
   O pane dalle millanta battaglie, che col vino riempite di voi le mense domestiche e sacerdotali, se veniste modicamente abbondanti per davvero e per tutti !
  

29/11/15

'A Cùmpòsta!!



E' una storia vera, forse, ma certamente è una storia che
ha una sua morale, noi vogliamo raccontarvela  come se fosse una storia romanzata.
C'era una volta, in un piccolo paese lontano dai rumori, dal caos e dai frastuoni della città, una vita serena, apparentemente, ma anche in questo borgo, sperduto, lontano il tempo correva. e anche in questo ridente paesino, si fecero le elezioni comunali, o come meglio si dice le amministrative.
In quella tornata elettorale vince un nuovo gruppo, con a capo un giovane ed entusiasta sindaco, vinsero per capacità di vedere lontano, di aggregarsi con portatori di voti, e in politica contano soprattutto i voti.
Vincere, a volte, non è saper governare, vincere non è essere tirati a destra o a sinistra, vincere non è fare ciò che si è covato per anni.
E così, appena qualche mese dopo l'insediamento della nuova giunta si diede ordine a tutta la macchina amministrativa.
E fu così, che uno dei dipendenti comunali venne allontanato dal suo posto, con una semplice motivazione, non aveva, il dipendente, i requisiti idonei.
Qualche tempo dopo, le cose non andavano tanto bene, e fu così, che il dipendente senza requisiti venne richiamato ad occupare la stessa mansione, non che i requisiti adesso ci fossero, ma per necessità, si suppone.
Il dipendente, non ci pensò neanche un momento, accettò di buon grado il vecchio e ormai amato ruolo, noi siamo rimasti allibiti, sconcertati e soprattutto quando ci disse che non aveva neanche chiesto nessuna spiegazione, abbiamo voluto spiegargli perchè dalla situazione il vero perdente era lui, il vero suddito, colui che china la schiena e non chiede, e a ribellarsi neanche a pensarci.
Lui, il dipendente si avrebbe dovuto accettare ma con un patto, 'Na cumposta, e cioè chiedere all'illustre sindaco di fargli avere i requisiti entro l'estate, per non avere problemi in futuro, anche perchè il Sindaco è pro-tempore, il dipendente no!!
Molte volte ci si china con troppa facilità, perdendo alcuni valori fondanti della nostra storia.




03/11/15

AUTUNNO in FESTA




Anche quest'anno il borgo di Bocchigliero si è animato,  dando vita alla seconda edizione di "AUTUNNO in FESTA, purtroppo l'allerta meteo ha rovinato un po la festa, ma andiamo con ordine.
Tutto era pronto, anche gli stand che avrebbero dovuto essere allestiti a P.zza Arento e lungo via Roma, ma il meteo non ha concesso tregua, così l'Amministrazione, in accordo con le Associazioni, ha deciso di fare solo quelle cose che si son potute fare al coperto.
L'incontro dell'Amministrazione con i cittadini si è regolarmente tenuto nei locali della Casermaccia, Sabato 31 Ottobre alle ore 16,30, poi,
Domenica, si è tenuto un pranzo, con piatti tradizionali, e poi nel pomeriggio, sempre al coperto, si sono fatti i "fritti", ciambelle tipiche del paese, infine dopo tutto questo, se pur solo gli organizzatori, si è dato vita ad una cena di commiato e un sincero arrivederci,
Molte volte, d'inverno, il meteo rovina le giornate di festa, di questo non ci preoccupiamo, ma bensì la nostra lamentela va verso chi ancora non comprende lo spirito di tale iniziative, che oltre a voler essere un momento conviviale, voglio esprimere, con forza, la necessità di non far perdere tutte quelle tradizioni che i nostri padri ci hanno consegnato.
Noi siamo qui come baluardo a difesa della lingua madre, il dialetto e di tutte le tradizioni culinarie che arricchiscono la nostra vita.
Ma non solo, vorremmo che qui si capisse, con chiarezza cristallina, che noi non intendiamo altro,
che miriamo al bene comune, alla rinascita del nostro borgo, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione.
Qui un plauso va all'Amministrazione, che sposa in pieno il progetto culturale e di crescita che le coscienze devono fare, c'è necessità che cresca la coscienza Associativa no-Profit, che
possa fare da volano per il futuro.
Manca, a nostro avviso, un vero confronto mirato, dove si possa mettere sul tappeto tutte le forze e le idee, per dar vita ad una palestra che possa tonificare e far crescere le nostre coscienze, in totale sinergia con le Associazioni e le Istituzioni.
Un tempo si viveva con elementi rituali tramandati, con usanze le cui origini si perdono nella notte dei tempi,
Oggi nell'era della tecnologia, dove è semplice comunicare virtualmente, è meno facile comprendersi e avere delle linee comuni.
Riuscire a seminare la cultura delle tradizioni è certamente arduo, ma non impossibile, ambizioso come traguardo, ma non irraggiungibile.
Abbiamo una smodata necessità di dialogare e confrontarci per poter partorire il futuro.



13/10/15

Colori, Profumi e Sapori d'Autunno















L'Autunno è tra i periodi dell'anno più combattuti sono, ancora , all'inizio dell'Autunno giorni che hanno il sapore e i ricordi freschi dell'Estate, poi man mano che il tempo passa, le giornate diventano uggiose, grige, tristi, come le giornate di Ottobre e di Novembre.
Combattuta stagione l'Autunno, combattuta tra la calda stagione e la stagione più fredda dell'anno;il Generale Inverno.
La meraviglia dell'Autunno è nei fantastici colori dell'alba, del tramonto e nei spettacolari colori della natura, che passano dal giallo tenue al marrone più forte.
In Autunno la natura ci regala meravigliosi frutti della terra.
Noi ne citeremo solo alcuni, i più importanti.


I funghi, frutto di una alchimia chimica che crea queste meravigliose muffe, attenti, perchè tutti i funghi contengono elementi tossici, quindi anche se commestibili, fatene un uso moderato, se mai dovesse esistere un bugiardino,per i funghi, la frase importate da scriverci sarebbe:"Consumare con moderazione".




Poi, a settembre, si raccolgono i fichi, frutto meraviglioso per le sue fantastiche proprietà, sono ricchi di fibre anti stipsi e di minerali drenanti, mangiarli freschi e abbinati a yogurt naturale, ricotta o prosciutto privo del grasso, oppure abbinarle a mandorle, noci e nocciole, addirittura si evita il gonfiore.
Ma raccomandiamo di mangiarli freschi, perchè i fichi secchi hanno tante calorie,( 246 kcal e ben 58g di zucchero ogni 100g) i fighi freschi e maturi di giugno/luglio, sono i migliori contengono (47 kcal e 11,2 g di zuccheri solubili, per 100g) quindi possono essere consumati per il loro ottimo apporto di pectine e minerali, per un ottimo drenaggio. C'è poi il loto, anch'esso frutto ricco di fibbra e zuccheri liquidi, il melograno,il cui nome scientifico è Punica Granatum, ricco di sali minerali, acqua e vitamine.
Potremmo continuare, ed è necessario farlo, per ricordare la regina dell'Autunno; la castagna frutto dai mille usi e dalle cento proprietà.
Ma l'Autunno è principalmente un forte conflitto fra l'Estate che se ne va, e l'Inverno che incede, fra i ricordi del passato e l'attesa dell'avvenire, fra i timori e le speranze, fra il sogno e la realtà, con la quale ogni giorno ci confrontiamo.
L'Autunno è un momento di crisi e di crescita, di bilanci e di progetti, è il momento di riprendere la via... è un presagio d'iniziazione.
L'abbrivio deve essere solerte e solare, per scegliere di andare oltre lo spazio e il tempo solo con la propria volontà.


07/10/15

Si può fare!!






Vorremmo riprendere alcuni discorsi, da noi, poco approfonditi, e che oggi tornano di attualità.
La creazione di posti di lavoro in piccole realtà che stanno scomparendo, non è cosa impossibile, ma anzi, oggi attraverso i fondi europei, si potrebbero sfruttare bene le risorse del territorio e incentivare quelle produzioni alimentari, di nicchia, che porterebbero posti di lavoro.
Una delle cose che ci piacerebbe fare è la produzione di pepe rosso; dolce e piccante che viene prodotto, privatamente, in un paesino che ormai state cominciando a conoscere bene, Bocchigliero.
poi la cosa che ci piacerebbe ancora è costituire delle vere e concrete cooperative, che dovrebbero rinascere dalle ceneri di quelle cooperative che inizialmente funzionavano abbastanza bene, sempre a Bocchigliero, che dobbiamo dirlo sta per scomparire, tanti ci dicono che andranno via e altri che non si riesce più a starci.



                                                                   APPELLO

Istituzioni; maggioranza, opposizione, pro e contro, unitevi per il bene comune, è inutile farsi battaglie che hanno il fine di seminare cattiverie e odio, il borgo di Bocchigliero sta sparendo, non può avere vita lunga!, se non si pensa da ora il futuro.
Se non si mettono in campo le idee migliori, i progetti che possano sfociare in concrete realtà.
Pare che in questi tempi le distanze non contano, se questo è vero allora quali le difficoltà?,
forse le idee, ma di queste, siamo certi che non mancheranno, manca un incontro con i giovani, pochi a dire il vero, ma anche meno giovani, che hanno voglia di fare, di non far morire il borgo, di non far morire il passato e il futuro.
Soprattutto di non far morire se stessi.


04/10/15

Autunno


La regina dell'autunno

Quando arriva l'autunno, anche dentro ognuno di noi, cambia qualche cosa, forse di più di qualcosa.
C'è un cambiamento ad iniziare dall'abbigliamento, che cambia con vestiti più coprenti e spuntano i giubbottini mezzo tempo, e qualche maglione di cotone.
Le ore di luce diminuiscono e il nostro spirito non è più allegro e leggero come in estate.
Affiorano i pensieri tristi e le preoccupazioni, spesso economiche.
L'autunno è la stagione critica per chi soffre di depressione bipolare, inizia una fase di chiusura e di allontanamento dalla vita normale, le giornate si accorciano e le notti diventano più fredde.
I cuori sono propensi a darsi, a ricevere e a dare.
In autunno ci sono molte cose che cambiano, cambia la frutta di stagione, si vendemmia, si raccolgono i loti e le noci, i melograni e ci si prepara alla raccolta delle olive, ma la regina di questo periodo è la castagna.
In molti borghi d'Italia si fanno le sagre, fenomeno che ha interessato tutti i paesi d'Italia, visto i contributi che sono stati elargiti a tantissime associazioni.
Pensate che anche fare un calendario, può servire a ricevere un lauto contributo, peccato che tutti i paesi fanno un calendario, e molti di questi, alla fine, vengono regalati.
Le associazioni che stanno sul territorio, dovrebbero meglio focalizzare i loro scopi, e non fare i propri interessi. Le associazioni no profit, lo dice la parola stessa, non dovrebbero avere profitti, ma purtroppo così non è, si costituiscono associazioni con il solo scopo di fare i propri interessi spesso clientelari per il politico o l'amministratore di turno.
Addirittura c'è chi costituisce associazioni per il solo scopo di intascare contributi per inesistenti progetti.
Vorremmo, in questo autunno, spezzare una lancia a favore di chi del volontariato ne fa un servizio, chi crede in valori di solidarietà e condivisione, in progetti che mirino al bene e all'interesse comune.
Le associazioni no profit, godono di agevolazioni e sgravi fiscali, ma devono avere come obiettivi i punti statutari, e non l'interesse di questo e di quello.
Smettiamola con i personalismi e le assurde accuse solo per sfogare rabbie represse,
Essere non è semplice come appare.
LE PAROLE VOLANO, LO SCRITTO RIMANE, dicevano i latini.
Noi, per concludere, aggiungiamo che le battaglie si possono anche perdere, quel che conta e vincere la battaglia finale.


14/09/15

Bugie e presunzioni





Elargire conoscenza non è sempre corretto; è importante sapere chi sono quelli che ricevono le informazioni, con quale occhio guardano le cose, quali le loro mire, con quale spirito ci si approccia a conoscere?.
Ma la nostra vera e motivata paura è la mediocrità di tanti, che sguazzano, come anguille nere, nel mare dell'ignoranza; torbido, nauseabondo e irresistibilmente insopportabile.
Abbiamo sentore che molta gente vive frustata da una vita non più loro, ma nelle mani di altri, si lasciano facilmente abbindolare dal pifferaio magico di turno, si armano, insieme ad altri, e poi loro non partono.
Rimangono, i mediocri, ad avvitarsi su loro stessi e si auto gratificano prendendosela con altri.
Loro, i mediocri, non aggiustano le cose, giustificandosi che non è colpa loro,noi vorremmo dirgli che, se lo stato di cose permane. è solo colpa Loro...dei mediocri.
Non vorremmo, qui, suscitare dubbi, noi parliamo per letteratura, casistica, percentuali e null'altro,.Chiaro!!
Nessuno, per favore, si senta chiamato in causa.
C'è tanta gente che spera di trovare la felicità nello stare al centro del ring, sul palcoscenico, al centro, come protagonista, oppure raccontare bugie, senza alcuna prova, e già!! quando si scrive di storia, il tutto, per essere credibile, deve essere supportato da documenti che ne dimostrino la veridicità di ciò che si afferma.
La felicità è nelle piccole cose, forse cose che stanno al margine, su di un'isola lontana.oppure come non notare che tutti nasciamo felici, basta osservare un neonato/a per rendersi conto che i "cuccioli", sono felici con pochissimo, e sono felici sempre.
Quindi, per non annoiarvi troppo, ci avviamo a concludere questo post, ricordandovi che ...la felicità è dentro di voi, basta saperla cercare ed ascoltare......e non Oltre.



08/09/15

Autunno caldo




Un tempo si diceva "sarà un autunno caldo", sul fronte degli scioperi, delle proteste e di nodi che vengono al pettine. Oggi, è l'intero anno caldo, ogni giorno si presentano situazioni nuove, sfide da affrontare, matasse da sbrogliare.
Finalmente l'Europa, tutta, ha compreso che il problema è globale, non potevano, solo alcuni stati,Grecia e Italia, affrontare questa ondata di profughi che fugge da una guerra.
La Germania, considerata ostile, finalmente ha compreso la portata di questa grande emergenza, si è compreso che l'Europa deve dare una risposta umanitaria e politica forte, che possa essere efficace e concreta.
Soddisfatti i politici italiani, che finalmente tirano un sospiro di sollievo e sfoderano una certa soddisfazione per essere stati lungimiranti e aver visto prima di altri che il problema era ed è solo e unicamente europeo.
I profughi,che scappano da guerre, verranno accolti da; Germania, Francia e Spagna.
Il tutto verrà ratificato nella prossima riunione dei vertici dei paesi dell'unione.
Sul fronte meteo, il Sud, aspetta questa ondata di maltempo che dovrebbe arrivare tra poche ore.
Terremoto, alla Regione Calabria, Mario Oliverio, Governatore della Calabria, è stato inibito, per tre mesi, dal fare nomine, questo perchè aveva nominato Commissario dell' ASP di Reggio Calabria, persona che non aveva i requisiti per poter fare il commissario.
Attorno a Mario Oliverio si stringe, e fa quadrato, il PD calabrese, con il segretario Magorno e tutta la dirigenza regionale.
Il Santo Padre, Francesco, chiede a tutte le parrocchie, a tutti i monasteri, e comunità religiose di ospitare una famiglia, per far fronte a questa marea di profughi che fugge da una guerra cruenta e sanguinosa.
Noi vogliamo augurarci che tutte le parrocchie possano raccogliere l'appello del Santo Padre.
Questo esodo è uno dei più grandi, dopo quello della seconda guerra mondiale.
Può una foto intenerire l'animo dei governanti europei?
Noi non rispondiamo a questa domanda, ci chiediamo, solo, se era necessario vedere queste cose, disumane, per poter aprire le frontiere, per poter comprendere fino in fondo questo dramma e finalmente aprire il proprio cuore.

25/08/15

Giro di boa

Siamo al giro di boa, ferragosto è passato, sotto la pioggia, e comincia l'ultima settimana di ferie e poi tutto ricomincia.
Abbiamo sentito e visto tante cose, in  questa lunga estate afosa, africana, con repentini mutamenti di temperature e temporali che hanno fatto tantissimi danni, anche in Calabria, il governo Renzi, il 27 Agosto decreterà lo stato di calamità naturale. Qui è necessario aprire una parentesi, siamo vicini a tutti gli amici, e non sono pochi che abitano nella zona di Rossano, Corigliano e Mirto Crosia, noi , siamo vicini a quei paesi colpiti da questa tremenda bomba d'acqua.   Tutti contenti, e no!! i problemi rimangono irrisolti, anzi si aggiungono emergenze alle emergenze. La Calabria è da sempre in emergenza; Emergenza 'Ndrangheta, Emergenza Sanità, Commissariamento Rifiuti, e poi, potremmo continuare ma l'elenco sarebbe troppo lungo.
Il governo della Regione, in meno di 7 mesi è stato rifatto di sana pianta, perchè quasi tutti, i componenti la giunta, sono indagati inquisiti e qualcuno anche addirittura condannato.
L'estate è ruffiana, ci si perde tra una luna incantata che fa la serenata ad una notte stellata, tra una musica e un ballo si mette da parte il fardello di problemi che si hanno davanti.
Si è calcolato che il Sud, d'estate, spende una montagna di danaro per feste ludiche e che non hanno un concreto valore, ci si perde, in Calabria, tra una sagra e un cantante più o meno famoso, non avendo, in concreto, nulla di realmente utile.
Anche questa estate è agli sgoccioli, ed è tempo di tirare le somme, il risultato di queste somme è quasi sempre negativo, senza possibilità di cercare dei segni più.
Questo stato di cose dovrebbe finire, anche perchè i denari sono finiti, i soldi elargiti con facilità a pseudo associazioni, o associazioni, che credono di fare cultura, ma non sanno neanche loro cosa fanno in concreto.
Ognuno si guardasse, non tanto allo specchio, ma dentro il proprio animo e farsi concretamente un'esame di coscienza, un serio esame di analisi del proprio passato e valutare ciò che si è fatto e ciò che si farà.
La maggior parte di chi scende a fare politica, di solito, nella vita non ha combinato grandi cose, imprese, volontariato o altre cose che hanno inorgoglito il proprio animo e le persone che erano attorno.
Il politico, spesso, non ha combinato nulla nella propria vita, e non combinerà nulla neanche in politica.
Noi ci auguriamo che chi fa politica possa pensare in maniera reale al bene comune, a progetti che mirino al futuro, a sinergie che, se messe insieme,possono fungere da volano per risalile la china.
Abbiamo sempre affermato che la cultura potesse essere un propulsore di idee, un concreto punto dal quale partire, per creare un circolo virtuoso per il cambiamento delle coscienze, soprattutto dei giovani, delle future generazioni, avide di conoscere e sapere.
Non si può scendere a livelli bassi, gridando e urlando, quando si ha un microfono in mano, e poi nel concreto ci si avvita su se stessi.
Ci proponiamo, da oggi, di non essere pesanti, forse , a volte, offensivi, vorremmo essere collaborativi, vorremmo dare il nostro modesto contributo, scevro da personalismi e interessi di parte.
Vorremmo, infine, partecipare alla costruzione di un futuro migliore.



08/08/15

EVOLUTION!


Quante volte ci siamo chiesti; cosa può fare un singolo cittadino per migliorare lo stato delle cose?, e le risposte sono articolate e complesse.
Tanto!!, è la risposta più completa;
Segnalare, denunciare, indignarsi, lottare ed essere sempre in buona fede.
Aspirare ad un mondo dove il senso civico sia, per tutti, la base del vivere in una comunità,
e poi, il rispetto dell'altro, la solidarietà e la condivisione.
Questo è il mondo, la Nazione, la Regione o il Paese dove tutti vorremmo vivere.
Quello che impedisce tutto questo è l'orgoglio, l'invidia, l'odio verso l'altro,.......No!! questo è veramente assurdo, sembra che non abbiamo una storia millenaria, sembra che non abbiamo avuto una evoluzione, che si sia adattata al mutare dei tempi, pare, che la genetica umana, ancora, non si sia depurata da geni barbari, medievali e a volte antidiluviani, quasi preistorici.
Mancano, pare, ancora tre generazioni per poter parlare di totale eliminazione o evoluzione dei geni di vendetta, di cattiveria e di odio.
Da tutto questo è nato l'odio e la vendetta, figlie della cattiva giustizia sociale.


                                     'E FIGLIE E DA GIUSTIZZIA
Perchì pùarti i capilli scettulati
e ss'armi tantu brutte 'ntra 'ste manu?
Eddunne vìeni? 'U nume tue qual'è?
"Mi chiamanu Violenza e ssugnu nata
e l'osse e mamma mia ch'è lla Giustizzia
chi mani e ppiedi 'ncatinati tene
a ttantu tìempu e ssoffre ppene e 'mpìernu.
Tìegnu 'na sùaru chiamata Minnitta,
chi ppe llu munnu gire 'nzema a mmia
ppe rritruvare i chiavi e de catine 
chi tenanu ligata mamma mia.
Giramu a tutte l'ure, notte e jjurnu
lassannu 'u signu e chillu chi facimu.
Sùorma minnitta tene lla custanza
e aspettare jurni, misi ed anni
prima e vasciare 'a manu e ccastijare.
Iu sugnu differente e ttagliu tutti,
picculi e rranni, buani e mmalamente,
serbìennume e 'nu dittu chi ti dicu:
"L'arbue curpe e la rama ricive,
pate llu giustu ppe llu peccature".
Ti pare giustu chillu chi faciti?
"Truvau ch'hamu i chiavi e de catine
e lliberatu mammarella mia,
jettamu 'st'armi btutti 'ntra l'ortiche
e rriturnamu ad essere all'antica".
                                                                                         

                                                   Tratta da: "Liriche in vernacolo calabrese"
                                                   Ed. Luigi Pellegrini (cs) 1981
                                                                         


04/08/15

La città dei balocchi!





Con tanto di annuncio, con foto, anche a Bocchigliero fa tappa una serata peperoncino Jazz Festival, bene, anzi male, perchè l'Amministrazione (nuova) dovrebbe spiegarci alcune cosette.
1) Quanto ha speso il comune?
2) Quale ritorno ne avrà il comune?
3) Quale il progetto attorno a questo evento?
Noi vorremmo sottolineare che la nuova Amministrazione va un po a zonzo, si ferma dove capita e fa le cose senza alcun reale progetto.
Magari avremo, durante l'estate, anche una serata di
Miss Italia, e il comune per questo troverà il gruzzoletto che serve.
NO!, cara nuova Amministrazione, così non si fa, così non si può fare.
Cercate di capire cosa potete realmente realizzare, per lasciare una traccia, o per caso è una di quelle Amministrazioni che passerà alla storia per non aver fatto nulla di concreto?
Noi non vogliamo credere a questo, ma i segnali ci sono tutti.
Incapacità di tenere le redini di un piccolo borgo, obiettivi ludici e senza alcun progetto, programmi che non vengono neanche proposti in consiglio comunale, cittadini che si continuano a lamentare, anche diversi impiegati comunali, che hanno votato questa Amministrazione, si stanno lamentando dell'immobilismo e dell'incapacità, pare che il nuovo sindaco si faccia facilmente strattonare a destra e a sinistra, cercando di accontentare tutti, ma alla fine non riesce ad accontentare nessuno.
Dov'è l'autorevolezza che ogni buon Sindaco dovrebbe avere? quando si pensa è necessario essere lungimiranti, e per fare le cose c'è necessità di avere la volontà, e questa onestamente, noi, non l'abbiamo vista ancora.

Questa Amministrazione, esattamente sei anni fa, rifiutò l'entrata in lista dei Benevento, dopo 6 anni si sceglie di imbarcare i Benevento, cosa è cambiato in sei anni?.
Crediamo che, anzi ne siamo certi, questa Amministrazione è fortemente presenzialista, compare a convegni, simposi e incontri dove c'è da presenziare, ma cosa porta di concreto tutto questo?
ancora, per l'ennesima volta, la nostra risposta è chiara e senza dar dubbio alcuno, questo non porta da nessuna parte!.
Avevamo chiesto alcune cose a questa Amministrazione, ma nessuna risposta, ancora, è giunta.
Poi l'errore, più grande,questa Amministrazione, lo fa quando confonde la cultura con la politica amministrativa.
Quando, l'Amministrazione, confonde e mischia tutto in un unico calderone,  come risultato crea una miscela esplosiva.
Crea una enorme confusione e da adito ad interessi di parte.
Non accettiamo di essere guardati in cagnesco, noi, siamo liberi cittadini che miriamo unicamente al bene del borgo, e si sente, purtroppo, in giro che siamo caduti dalla padella alla brace, e con questo caldo africano a noi non piace.
C'è il tempo per rifarsi, il tempo per riprendere la retta via, che è quella del lavoro costante e che guarda lontano, siamo stanchi di dare suggerimenti, siamo stanchi di non essere ascoltati, ma non siamo affatto stanchi per continuare a stimolare, criticare costruttivamente e sottolineare, quello che a nostro avviso non funziona.
Anche la minoranza ha la sua parte di colpa, essere minoranza vuol dire; non solo opporsi a tutto, ma fungere da leva per la democrazia, vuol dire, fare opposizione, proporre e cercare soluzioni vere ai tanti problemi che attanagliano il nostro amato e bistrattato borgo.
L'opposizione ha un ruolo determinante nelle piccole realtà, esattamente come quella di Bocchigliero abbiamo necessità, a nostro avviso, di progetti comuni, di condividere scelte e progetti, che mirino solo ad un unico obiettivo; la crescita sociale, economica e culturale di un piccolo borgo oggi ridotto a poche anime.
Ci auguriamo che le nostre riflessioni possano stimolare e non offendere, essere corrette e non faziose, ed infine possano, i nostri appunti, fungere da volano al miglioramento dell'attuale situazione e nell'approccio con chi non ha velleità personali e interessi di parte.
Non si può mostrare intolleranza verso le idee diverse dalle proprie, non si può accusare nessuno senza certezze di prove, non si può e non si deve non ascoltare chi riesce a vedere un pò più lontano del proprio naso.
Buon riposo a chi verrà a trovarci in questo caldo mese d'Agosto.

13/07/15

B I L A N C I





Abbiamo atteso, abbiamo riflettuto, abbiamo deciso di essere chiari.
La nuova amministrazione di Bocchigliero ha compiuto il primo anno di guida al timone del borgo, tempo di bilanci di tutte quelle belle cose dette sia in campagna elettorale che, scritte , in estrema sintesi in un opuscoletto che è girato in campagna elettorale.
Ma realmente e concretamente cosa è stato fatto in quest'anno appena trascorso?
Da parte nostra riteniamo che sia stato fatto poco o nulla, con la scusa che il comune non ha denaro.
Le risposte sono state "Vorrei ma non possiamo, non ci sono soldi", forse l'attuale Sindaco era all'estero e non conosceva la situazione finanziaria del comune! No l'attuale Sindaco era reduce da cinque lunghi anni di opposizione
Le situazioni sono 2.
1) L'attuale Sindaco era all'oscuro di tutto (quindi non ha fatto una buona opposizione)
2) L'attuale Sindaco sapeva tutto e pur di vincere ha detto che avrebbe fatto quello che hanno scritto nell'opuscolo-programma.
In entrambi i casi questa amministrazione è in torto, e non può nascondersi dietro un dito.
Ma andiamo a leggere quello che c'è scritto nel programma.
All'inizio, il futuro Sindaco diceva "che bisogna riflettere sulla situazione economica-sociale-culturale in cui versa questa comunità, e che quindi la scelta dei nuovi amministratori sarà determinante" le parole forse non era poste in questo modo, ma il senso era questo.
Ebbene, il candidato a Sindaco è stato premiato ed è stato eletto Sindaco di Bocchigliero.
Poi, il candidato a Sindaco diceva che l'impegno suo personale e dell'intera Amministrazione era finalizzato ad una inversione di tendenza, per non arrivare ad un punto di non ritorno.
Per cambiare rotta uno dei primi punti del programma prevedeva la nascita dello "SPORTELLO DEL CITTADINO", questo avrebbe dovuto favorire il contatto tra cittadino e Istituzioni, per avere DIALOGO e ASCOLTO, questo per capire le esigenze della comunità.
Poi, sempre nel programma, c'era scritto che il Comune di Bocchigliero doveva trasformarsi in una "Vera e propria azienda".
E ancora potremmo continuare con la biblioteca, la pompa di benzina, sino ad arrivare alla "cava di pietra", idea di un componente la giunta Santoro.
Ma purtroppo di tutto questo e di tanto altro, scritto in quel programma, non abbiamo visto nulla, quindi vorremmo, con questa nostra, essere da stimolo e da rilancio per il prosieguo della strada Amministrativa.
Poi, sempre nell'opuscolo dell'Aurora, alla voce GIOVANI, si parla di un "Forum dei Giovani", addirittura permanente, ad oggi di tutto questo nulla, il vuoto totale, anzi, non per calcare la mano, ma abbiamo contezza che, la nuova Amministrazione, non ha dato l'accesso agli atti, e non si è accorta che nel cuore del centro storico, tra luglio e dicembre 2014, è stata fatta una costruzione abusiva di circa otto metri in cemento armato.
Ma per caso il cartello alla porta del comune "Qui la mafia non entra", è stato scritto perchè la mafia è già dentro il comune? E'saturo?
Noi non temiamo le tempeste, ma i finti profeti, i bugiardi e chi fa delle necessità altrui bandiere , anzi questi fanno credere che non è un diritto ma un favore fatto, per becera clientela.
Non vogliamo essere cattivi, ma questa è l'amara e triste realtà!!
C'è chi sputa nel piatto dove ha mangiato, chi riesce a rendersi conto delle cose dopo anni, a questi non diamo colpa, anche perchè " 'A curpa è kkjù e da razza che da tua"





Per andare Oltre!