Castagno secolare sulla via del cimitero,Bocchigliero (cs) anni 30' foto di Don Giuseppe |
Avevamo letto,nell'Agosto 2010, un testo che trattava la storia, gli usi, i costumi, la vita quotidiana del passato e la nascita di Bocchigliero, "Dall'antichità ai giorni nostri tra storia e storiografia" di Ludovico Aurea, Francesco Filippelli, e Nicola M. Papparella. Lavoro di ricerca meticolosa, di ipotesi e proposizione di quelle che sono state le persone che hanno, nei loro scritti storici, raccontato la storia di Bocchigliero e di Arento. Il testo è molto interessante anche per le ipotesi che propone alla luce di nuovi ritrovamenti. Ma il testo escude alcune cose; primo fra tutte che Bocchigliero sia stata costruita sui resti di Arento, poi che il sito di Basilicò fosse stato il sito di Arento, e si pone il probblema del nome del Laurenzana, o Arenzana, o Arenzano. Il testo, in una parte, dove tratta del ritrovamento dell'effigge della Madonna, Srivono , che G. Scafoglio afferma, che l'effigge è stata portata nella "bassa chiesa dell'Immacolata"che si trovava in fondo alla Colla dei dei Ladri l'attuale Piazza del Popolo . Questo, nel testo, di Don Giuseppe Scafoglio, non c'è scritto. Nel testo citato da Papparella, Aurea e Filippelli che è "Antichi fasti e grazie di S. maria de Jesu", che noi conosciamo bene, si parla della chiesa Matrice dell'Immacolata, l'attuale chiesa S. Francesco, posta alla fine della "Colla dei Ladri". La chiesa grande della Piazza è dedicata all'Assunta, e la piccola,era dedicata, alla Concezione, almeno così ci pare. Ma non vogliamo polemizzare con nessuno ma, aprire un sano e corretto dibattito sulle origini di Bocchiglierio e cercare di capire se la vecchia Arento è situata nel territorio di Bocchigliero. Questo e altro ci interessa, ci interessa che il Comune faccia qualche cosa per aprire un centro di raccolta Culturale, o una bibblioteca o una stanza o Casa della Cultura con locali idonei per incontri, dibattiti e conferenze per accrescere il livello di confronto, non solo politico, ma soprattutto per conoscere, conservare e tramandare le nostre radici. Inoltre si descrive il racconto del ritrovamento di questa pietra, dove c'è inciso il volto della Madonna con bambino. come un racconto "poetico", G. Scafoglio riporta quello che il frate, Fra Benedetto da Rossano, riporta in "Notizie", un piccolo libretto che parla della tradizione dell'origine della Madonna di Jesu, o di Gesù o ancora Madonna della Neve, o Madonna della Carne, come riportato dal testo sopra citatoto. Un fatto è certo: il primo bocchiglierese che parla della storia di Bocchigliero è Don Giuseppe Scafoglio, che fa risalire Bocchigliero intorno all'anno 1000 d.c., per la precisione qualche anno dopo. Inoltre G. Scafoglio descrive con maestria il nostro territorio, sottolineandone pregi e difetti, egli riesce, attraverso articoli dettagliati, con meravigliose fotografie, a descrivere gli usi e i costumi di un borgo sconosciuto e isolato tra le montagne della Selva Sila. Ma noi siamo andati oltre, e abbiamo ipotizzato che G. Scafoglio, ha contribuito,con "Forme del sostantivo calabrese", ad una pagina della famosa Enciclopedia Treccani.(ma questo lo vedremo più in là). Quest'anno, ad arricchire la bibblioteca sulla storia di Bocchigliero, ci ha pensato un testo che tratta l'origine di Bocchigliero e la localizzazione di Arento. Questo testo,"Arento Brettia Bocchigliero Romana canzoni folk e chitarra battente" , del Prof. Alfonso Bastanzio, grande appassionato di archeologia e promotore di un Archeoclub a Bocchigliero, "Archeoclub Arento", nonch'è promotore di progetti scolastici atti a seminare la passione per la storia,l'archeologia e le propie radici, ipotizza, sulla base di ricerche personali, che la sconosciuta città di Arento, si trovi nel sito di Basilicò, e non si identifica con Bocchigliero come fa capire Filippo Puglisi, autore della storia di Bocchigliero, negli anni 30', è questa del prof. Bastanzio una tesi non supportata da profonda indagine, ma alla luce di ritrovamenti Bretti nel sito di Basilicò, una o più tombe. La storia non conosce affondo questo popolo guerriero,i Bretti. che ebbe il coraggio di sfidare Roma, lo fece più volte e alla fine dovette cedere alla potenza di Roma. Troppe le tesi sulla nascita di Bocchigliero, si ipotizza sia nata come presidio romano per controllare la Silva Sila, per la pece e il legname. Bocchigliero può essere nata dopo l'anno 1000 d.c.,questo il nostro modestissimo parere, e per Arento abbiamo i nostri dubbi che sorgeva nel territorio di Bocchigliero (sito di Basilicò), il testo, del prof. Bastanzio, ci fa riflettere su alcune affermazioni che fa su Don Giuseppe Scafoglio. Noi pensiamo che Don Giuseppe non fosse uno scrittore, ne tanto meno un "tour-operator", come l'apostrofa il prof. Bastanzio, ma un grande amante delle tradizioni contadine, della vita agreste e quindi un Antropologo,ma anche un bravissimo fotografo per amore verso il suo paese natio, altro piccolo appunto facciamo al Prof. Bastanzio, siamo certi che Don Giuseppe Scafoglio è morto il 29 di Luglio del 1936,e non il 32', e pare, così raccontava il fratello Antonio ingegniere, che avesse una storia con una donna molto importante di Rimini, e non di Bari, abbiamo analizzato attentamente anche la data della sua morte, il 29 Luglio era nato Benito Mussolini, è stato in suo rispetto che Don Giuseppe si è tolto la vita??esattamente il giorno del compleanno del Duce!!, perchè Don Giuseppe aveva una relazione con Edda, figlia di Benito Mussolini???!! Ma poi, abbiamo trovato che, il testo del prof. Bastanzio ha degli errori di impaginatura a partire dalla pagina 38, ed in fine la parte scritta in dialetto ci sembra scritta in un dialetto che non conosciamo, forse perchè il prof. non conosce "Forme del sostantivo calabrese", tutti i quaderni, scritti dal 1928 al 1931, i quali saranno, a breve, pubblicati insieme, per un primo assaggio dell'opera letteraria di Don Giuseppe Scafoglio. Devo qui ringraziare il prof. Alfonso Bastanzio per aver inserito alcuni pezzi di poesie in vernacolo calabrese da "Liriche in Vernacolo Calabrese", pubblicato da Pellegrini Editore nel 1981 di mio padre E. Benincasa, anche se avrebbe potuto avvisarci di questa cosa. Noi vogliamo che talune cose, storiche, vengano riportate in maniera corretta alle future generazioni che meritano una semplice cosa la verità, supportata da documenti. Noi documenti, su Don Giuseppe, ne abbiamo rinvenuti tantissimi, e ci sembra corretto quello che affermano, Papparella e Bastanzio, autori dei due importanti testi per la comunità,e cioè che si dedichi attenzione a questo personaggio bocchiglierese, noi aggiungiamo che ha portato per l'Italia intera il nome, le tradizioni e l'essenza di questo borgo lontano dai centri abitati e senza alcuna via di comunicazione, quando, tra mille difficoltà, pubblica il suo primo libro,"Bocchigliero e Santa Maria di Gesù" nel 1916 a Bari,e non a Rimini, ed è propio in questo testo che parla, in maniera approfondita delle origini di Bocchigliero. Don Giuseppe insegnò latino a Rimini presso l'Istituto Tecnico "R. Valturio", e di questo conserviamo l'originale di una lettera di uno dei suoi ultimi alunni, deceduto nel 2002, certo Otello Pasolini. Lettera che abbiamo pubblicata sul blog, dal titolo "Il Portale.......e oltre" del 20 Febbraio2011. Sono anni che ricerchiamo notizie e opere di Don Giuseppe.. noi non lo abbiamo trascurato.
Ciao, bellissimo post, pieno di contenuti e di passione come sempre qui e specialmente quando si tratta delle radici e della storia di Bocchigliero. Molto bello anche il post sulle vacanze al mare di un po' di tempo fa, accompagnato dagli splendidi versi del Signor Emilio Benincasa. A questo proposito vorrei dire grazie a Piero per avermi fatto conoscere le splendide poesie della raccolta " Tra il vento e la pioggia" e l'animo sensibilissimo di uno straordinario Poeta. I suoi versi sono in questo momento la musica più dolce nel mio blog...grazie a Piero per avermi concesso questo privilegio.
RispondiEliminaUn abbraccio fortissimo
Red
La poesia deve essere per tutti gli animmi sensibili come te.
RispondiEliminaUn caro e affettuoso saluto