12/02/16

Futuro!?












Non è roseo il futuro, soprattutto per quei piccoli centri e sperduti borghi che si stanno spopolando,quei borghi dove le nascite sono quasi zero, e a breve non si potranno formare più prime classi, dove non è rimasto più nulla, dove, forse, gli abitanti stanno per perdere anche la propria dignità di cittadini.
Dove chi può calunnia l'altro, chi ha potere lo usa a suo piacimento, chi, si sente migliore, denigra l'altro, dove chi non ha il coraggio di fare, di assumersi le proprie responsabilità, rimanda a tempi migliori, che mai arriveranno.
Dove le Istituzioni sfuggono dagli impegni assunti in campagna elettorale, dove ci si fa la guerra tra poveri. Dove si autorizzano persone a fare cose solo perchè portano una divisa, la giustizia non ha due pesi e due misure, i cittadini non sono sudditi, e la gente è meno ignorante di quanto si pensa.
Nel gioco degli scacchi c'è una posizione che bene spiega la situazione che si è venuta a creare, siamo in una situazione di stallo.
Regna sovrana la carenza di idee, che pure c'erano in campagna elettorale. che pur di vincere si è fatto di tutto, persino, dicono voci di corridoio, si è riusciti a far licenziare qualche padre di famiglia.
Non è con l'odio e la vendetta che si amministra, non è con l'improvvisazione di una sagra paesana che si sollevano le sorti di un borgo ormai alla totale deriva, non è con un contributo all'associazione di turno che questo modus operandi possa mutare, non è con le cattiverie, dette alle spalle che si può placare questo atavico e assurdo modo di gestire la res pubblica(cosa pubblica)
Lanciamo, da questo blog, l'ultimo appello ad uno scatto di orgoglio, ad una presa di coscienza e ad una presa d'atto della situazione civile e morale in cui versa il borgo di Bocchigliero.
L'appello è corale, e a tutte quelle energie impegnate sul territorio, a chi ancora crede in una rivitalizzazione delle coscienze, anche se si trovano lontano, se ancora ce ne sono, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, che amano il paese, che nel concreto perde pezzi importanti tutti i giorni.
Questa analisi nasce dalle parole pronunciate, non più tardi di una settimana addietro, da un padre di famiglia con bambini in età scolare, il quale mi raccontava che tra due anni non si potrà fare una prima elementare, il paese è finito, quando non ci sono più bambini, ma solo anziani, non c'è via di scampo, il paese è alla deriva, sia morale, che sociale e culturale, e sin quando non ci sarà il coraggio di agire con forza e decisione, le cose non potranno cambiare, certamente non sarà questa l'Amministrazione della Rivoluzione, del cambiamento, della presa di coscienza che possa portare il borgo fuori da questa palude di fango e di melma che dentro ha i tentacoli del passato e il fantasma del futuro.


Resp. Blog Piero Benincasa
       la Redazione 


                                                                                     



                                                              
                    

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