26/10/11

Frutti...invernali!..

Quanto la stagione cambia e i frutti prodotti dagli alberi finiscono, solo alcuni restano per aiutare gli animali a sopravvivere durante il lungo inverno. Questo, nella foto, è uno dei tanti, ma non ne conosciamo il nome, di certo non è una pianta molto conosciuta. Se vi incuriosisce provate a rispondere, abbiamo fotografato l'albero intero (nelle foto:" Ottrobre luci e colori.."). Molti colleghi blogger partecipano a premi e gare per farsi votare, noi abbiamo scelto una linea diversa, e cioè quella della condivisione senza secondi fini..., liberi di essere chiari e non avere vincoli o pubblicità, per pochi millesimi di euro, non abbiamo velleità di sorta, non cerchiamo la gloria, non siamo degli eroi, non siamo dei briganti (vorremmo esserlo), non ci sentiamo i detentori della verità.... ma alcune cose vanno dette, scandagliate, anche in maniera certosina, per poter comprendere e approfondire le nostre conoscenze. La politica, come ogni pezzo che compone la società, ha bisogno di pulizia mentale, chiarezza negli obiettivi, tenacia nel perseverare, quando il caso lo richiede, fiduciosi ed entusiasti per operare secondo scienza e coscienza, e non avendo al primo posto il guadagno fine a se stesso, che può, si arricchirci economicamente, ma inpoverirci dal lato umano. Vorremmo, per questo e tanto altro, condividere con voi una poesia in dialetto calabrese, che a noi è molto cara. 

                                                            RICCHIZZA E PPEZZENTIA


'Un ti cridìre ca si ffattu riccu,
mo chi ti vidi quattru sordi e parte;
'un sù lli sordi chi fanu 'a ricchizza,
ca chissa ccu lli sordi nun s'accatte.
I sordi chi t'ha fattu sù mmunnizze
ch'eddunne sù benute si nni vanu
lassannute kjù povaru e cum'ere:
povaru e kore, povaru e penzieri,
povaru e 'na ricchizza ch'un canusci
e cch'è chiamata Donna Gentilizza.

                                                      E. Benincasa
                                Tratta da:"Liriche in vernacolo calabrese" Edito da Pellegrini 1981
                                  

11 commenti:

  1. Trovo sempre difficoltoso entrare nel tuo blog, ma alla fine ci son riuscita.
    Bel post con interessanti spunti di riflessione...
    La vera ricchezza è quella dell'anima...
    Belli i versi... che ho compreso perfettamente.
    Un affettuoso saluto

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  2. quando ricevi soldi siano pochi cent o milioni non importa,dipendi da qualcuno e non sei più libero di esprimerti, bravo Piero! Belli i versi, io a differenza di zicin non capisco molto il calabrese ma ho la fortunadi avere lo zio a Giffone, quindi...un abbraccio

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  3. Effettivamente abbiamo ancora qualche problema, ma piano piano li stiamo risolvento... grazie per aver trovato spunti di riflessione dal post, e complimenti per aver compreso il mio dialetto.... il calabrese, vero, antico, genuino eunico come tutti i dialetti d'Italia, sono le nostre radici.. il nostro passato e il nostro futuro.Grazie di cuore Zicin
    Luisa il dialetto, se si legge con calma si riecse a capire, questo è il dialetto vecchio dei nostri padri,e noi siamo orgogliosi di aver ereditato tante perle immortali
    P.S. La prossima poesia la tradurremo in Italiano.
    Grazie luisa

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  4. Potrebbe essere una varietà di sorbo?
    Attendo la soluzione.

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  5. @Costantino, la risposta è quasi come tu hai detto, questo è il sorbo dell'uccellatore, che cresce in montagna..... grazie del tuo passaggio.
    Piero

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  6. Piero, condivido il tuo pensiero.

    La pianta non è tra le più conosciute.

    Siccome mi avevi detto d'aver votato il mio post, ti chiedo la cortesia di rivotarmi con un commento:"Voto il post di Gianna" qui.
    http://lufantasygioie.blogspot.com/2011/08/votailpost_04.html

    Questo perchè il tuo voto non risulta.
    Grazie e buona giornata, Piero.

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  7. @Gianna, grazie per la condivisione, io ho rivotato controlla e fammi sapere.. ciao
    Piero

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  8. Versi estremamente veri che ho capito chiaramente. In qualche modo ho pensato al Grande Antonio de Curtis e alle sue poesie.
    Un abbraccio

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  9. @Minu grazie, questi versi, in dialetto,li ha scritti mio padre.. molti anni fa, il paragone con Totò è veramente meraviglioso... grazie ancora.
    un saluto affettuoso
    Piero

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  10. Mi interesserebbe conoscere il dialetto di Bocchigliero. Ho visto che state curando una nuova pubblicazione del volume sulle forme del sostantivo calabrese di Scafoglio. Mi potete rispondere via email cosi' vi do maggiori spiegazioni e stabiliamo un contatto?

    Grazie

    chicapp@tin.it

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  11. Non riconosco la Pianta...mentre mi riconosco in ciò che hai scritto poi...
    un raggio di Sole Ti raggiunga...guidi i Tuoi passi e porti calore al Tuo cuore...sereno divenire Piero..
    dandelìon

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